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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Politiche 2013

Lelio Alfonso, portavoce nazionale di Monti: "Parma merita di più"

E' in quarta posizione alla Camera con la lista dell'ex premier. E' responsabile nazionale della comunicazione. Ha buone possibilità di essere eletto: "Noi vogliamo vincere e collaborare con chi intende fare riforme vere, non di facciata"

E' in quarta posizione alla Camera con la lista 'Scelta Civica con Monti per l'Italia'. Ma è anche portavoce nazionale della lista dell'ex Premier. Lelio Alfonso, 50 anni, parmigiano, ex vicedirettore della Gazzetta di Parma, poi direttore istituzionale e Web della Presidenza del Consiglio, ha scelto di correre per un posto alla Camera. Ha buone possibilità di elezioni in caso di un buon risultato della lista.

Da vicedirettore della Gazzetta di Parma a responsabile della comunicazione per la campagna elettorale di Mario Monti. A Parma tanti si ricordano di te. Cosa ricordi della 'tua' città?

"A Parma vivo da oltre vent'anni e ovviamente la sento mia tanto quanto Genova, dove sono nato. Ogni minuto libero cerco di trascorrerlo a casa, con mia moglie Lucia e mio figlio Nicolò. Certo, anche se appare sempre la stessa, elegante e culturalmente vivace, purtroppo non è la Parma che vorrei fosse, vincolata com'è dai troppi debiti del passato e dalle poca capacità di amministrare del presente. Parma non è solo via Cavour o la movida, anzi. Ci sono quartieri sempre più dormitorio e manca una vera politica aggregativa. Sono i limiti della politica del passato, capace più di sfruttare che di proporre. Anche per questo Monti ha voluto richiamarsi al nome Scelta Civica. E' dalla gente, dai territori che parte una nuova offerta per chi vuole ancora continuare a credere nella politica, come è giusto che sia nonostante i tanti, anzi troppi, cattivi esempi. Parma merita di più, così come l'Italia. Non si può rimanere inerti di fronte al laboratorio del malaffare che ha caratterizzato gli ultimi anni della vita locale, così come non è possibile credere alle promesse mirabolanti del "cambieremo tutto noi"  di stampo grillino che si scontra, inevitabilmente con l'immaturità amministrativa".

Sei candidato nel collegio Emilia-Romagna e responsabile comunicazione per Monti, quale dei due ruoli ti si addice di più? Cosa pensi della 'carica' dei giornalisti candidati alla Camera e al Senato?

"Un giornalista resta sempre giornalista, ma è chiaro che non sarei "salito" in politica se non credessi in questo progetto. Non ho mai avuto tessere di partito (a dire il vero neppure Scelta Civica lo è ancora), ma credo nella politica, maltrattata per troppo tempo da interessi di bottega. Essere responsabile della comunicazione del movimento e far parte dello staff del Presidente è un impegno che inorgoglisce ma costringe anche a un superlavoro non sempre facile, soprattutto per un movimento che ha deciso di presentarsi alle elezioni meno di un mese fa. Negli ultimi anni, tra l'altro, sono un po' passato dall'altra parte del tavolo, con l'incarico di direttore dei rapporti istituzionali di RCS e rappresentante nella Federazione editori. Detto ciò, non credo sia un fatto negativo che i giornalisti - come altri professionisti - si dedichino all'attività parlamentare".

Cosa ti aspetti dal voto di febbraio? Pensi che la lista guidata dell'ex premier possa avere un ruolo importante nel futuro governo, in accordo con il Partito Democratico?

"E' assolutamente prematuro parlare di cosa accadrà dopo il voto. Già il fatto che i partiti non abbiano voluto cambiare la legge elettorale, lasciandoci in eredità l'indegno "porcellum", la dice lunga sulla considerazione che gli esponenti della prima e della seconda repubblica hanno per i cittadini. Poi c'è la caccia a rivendicare il voto utile, quasi a voler considerare la libertà di voto un atto illegale. Pretendere di dettare già le regole delle future alleanze è davvero troppo. Noi vogliamo vincere le elezioni e collaborare con chi intende fare riforme vere, non di facciata. Se sarà il Pd, ben venga, anche se il condizionamento che Vendola sta facendo pesare a Bersani difficilmente permetterà loro di avere le mani libere, senza parlare poi dei vari Fassina e Camusso".

Hai già commentato lo scandalo Public Money, quali sono i valori che dovrebbero ispirare i futuri parlamentari di Parma?

"Il valore comune che dovrà accomunare tutti coloro che avranno il privilegio e la responsabilità di sedere in Parlamento è quello del bene comune e del proprio territorio in particolare. Si è visto bene, purtroppo anche troppo bene, come significasse per alcuni la politica. Sarà la magistratura a giudicare con serietà quanto avvenuto e fino ad allora nessuno dovrà speculare su quanto accaduto. Ma è chiaro che ci siamo trovati di fronte a un vergognoso meccanismo di interessi personali. Lancio fin d'ora la proposta che tutti i parlamentari del territorio eletti, di qualsiasi provenienza, prendano l'impegno comune di una consultazione periodica e trasparente (cioè di fronte ai cittadini) di quanto portare all'attenzione del governo e del parlamento. Credo che il rapporto diretto di rappresentanza sia un dovere civico e costituzionale da riscoprire per chi ha davvero a cuore il bene della comunità in cui vive".

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