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Elezioni Politiche 2013

Sciopero ginecologi, Cavandoli (Lega Nord): "Sanità, migliore gestione della spesa"

La candidata per la Lega Nord alla Camera: "La Regione ha votato una delibera che prevede una maggiorazione di 20-22 mila euro ciascuno sugli stipendi dei direttori generali. Trattenere il 75% delle tasse nel territorio in cui vengono pagate"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

"Lo sciopero nazionale di ginecologi e ostetriche proclamato per oggi martedì 12 febbraio -sottolinea Laura Cavandoli, candidata alla Camera con la Lega Nord- evidenzia la protesta degli addetti ai lavori contro i tagli imposti dalla spending review del governo Monti sulla sanità e contro il contenzioso medico-legale in campo sanitario.

Nonostante i tagli e le proteste, lo scorso 10 dicembre 2012 la giunta regionale guidata dal governatore Vasco Errani ha votato una delibera che prevede una maggiorazione del 15% - e cioè di 20-22 mila euro ciascuno - sugli stipendi dei direttori generali, sanitari e amministrativi di tutte le AUSL e AO della regione.

In merito Laura Cavandoli afferma: "Nella politica di austerity e tagli imposta dal governo Monti la Giunta regionale dell'Emilia Romagna ha autorizzato l'utilizzo di più di un milione di euro delle ridotte risorse per la sanità per incrementare il compenso di direttori generali, amministrativi e sanitari, senza tenere in alcun conto la situazione economica del Paese e l'estrema necessità di fondi in ambito ospedaliero-sanitario.

La regione Veneto per ottimizzare le risorse del sistema sanitario regionale in senso favorevole ai cittadini, fin dal 2011 ha deliberato la riduzione del 20% dei compensi dirigenziali e nel 2012 ha abolito i compensi premiali agli stessi. Insieme agli altri colleghi della Lega Nord, mi impegno per una migliore gestione della spesa sanitaria affinché le risorse vengano utilizzate per ottimizzare i servizi per i cittadini, mantenere i posti letti e ridurre i ticket a carico degli utenti.

Inoltre la proposta della Lega Nord di trattenere il 75% delle tasse nel territorio in cui vengono pagate permetterebbe di annullare i tagli imposti al sistema sanitario regionale dalla spending review ed attuare l'Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 per i punti nascita, che poneva l'accento sulla sicurezza e sull'umanizzazione del parto, sul parto indolore e sulla riduzione dei cesarei, con l'obiettivo di garantire una maggiore qualità nell'assistenza durante l'evento nascita".

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