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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

intervista al coordinatore cittadino di amo colorno

Di seguito trasmettiamo l’intervista integrale al Coordinatore cittadino di AMO COLORNO, sig. Nicola Scillitani.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Di Angelo Pilla (Blogger) Buongiorno sig. Scillitani. Abbiamo deciso di fare quest’intervista per sapere di più sul gruppo AMO COLORNO e su ciò che ritiene utile per migliorare il paese. Colorno..., cosa pensa di Colorno? Colorno è un paese di grandi potenzialità. Abbiamo storia, bellezza e cultura. C’è la reggia che potrebbe essere abbellita iniziando dal suo giardino. Abbiamo delle chiese storiche meravigliose. C’è l’Alma, una scuola internazionale di cucina dal valore indiscusso anche oltre i confini Italiani. Abbiamo dell’ottimo cibo e il rugby. Con questi elementi è inevitabile crescere. Purtroppo però questo finora non è avvenuto... Secondo lei quindi non c’è stata “crescita” del paese? Cosa intende per “crescita” il gruppo AMO COLORNO?... Si cresce migliorando un paese. Solo così si può crescere demograficamente ed economicamente. Si deve rendere Colorno un paese appetibile ai propri residenti. Si deve invitare ad investire nella zona sfruttando tutte le potenzialità del territorio, e mi creda, sono moltissime. Quali migliorie apporterebbe Amo Colorno?... Amo Colorno è nato proprio per questo scopo. Un gruppo nutrito di cittadini residenti che vivono i quartieri e segnalano tutte le problematiche che riscontrano quotidianamente. Il nostro gruppo ha nel tempo segnalato e reso note moltissime criticità spesso sconosciute o dimenticate. Di migliorie se ne dovrebbero apportare moltissime. In primis un maggior impegno della politica locale al fine di utilizzare bene le risorse economiche per rendere migliore la viabilità. Abbiamo strade piene di buche, crepe e avvallamenti. Abbiamo nei giorni scorsi evidenziato le terribili condizioni della Via Melloni e di strada della Selva, ma ancor prima della strada Sacchetta. Abbiamo alcuni argini piuttosto pericolosi dove l’applicazione di guard-rail sarebbe doverosa. Abbiamo più volte segnalato le aree “stazioni” di Colorno e Mezzano Rondani. Aree degradate e alla mercè dei vandali. Pessimo biglietto da visita per un paese bello come Colorno. Abbiamo segnalato già a suo tempo, con un reportage, lo stato di salute dei nostri parchi, partendo da quello di via Pasini, adiacente al campo da baseball. Parchi indecorosi, con giochi per i bambini spesso pericolanti, pali della luce i cui sportelli per l’accesso ai cavi elettrici, sono tenuti fermi dal nastro adesivo. Parchi che dovrebbero essere il fiore all’occhiello del paese, pieni di verde e fiori. Luoghi di integrazione tra le famiglie e per il divertimento dei nostri bambini. Senza contare dell’ex campo sportivo di rugby di Via Puccini. Una grossa area che andrebbe riqualificata. Quest’anno abbiamo visto anche poco il taglio dell’erba, e quasi per nulla è stata effettuata la disinfestazione ordinaria, causando un vero problema di zanzare. Abbiamo segnalato la possibilità di riutilizzare l’ex manicomio di Colorno, realizzando al suo interno un museo dell’occulto, invitando l’AUSL a vendere se non “in grado” di gestire l’enorme e storica struttura che ha visto già diversi crolli del suo tetto. Abbiamo proposto una marea di soluzioni per alleviare le difficili condizioni di commercianti e pendolari, interessati alla chiusura del ponte di Casalmaggiore, che ha messo in ginocchio un intero territorio, tipo la ciclo-pedonalità del ponte, sgravi fiscali IRAP per i commercianti, e biglietti gratuiti di bus e treni per i viaggiatori. Siamo pieni di buone idee, ma a volte sembra che ci si è così tanto rassegnati alla classica sconfortante routine di Colorno, che in molti nemmeno si sforzano di impegnarsi per la loro realizzazione. Dalla sua analisi quindi, dipinge Colorno come un paese pieno di problemi, di cui nessuno si occupa... Sarò pure impopolare, ma è proprio così... Non dimentichiamoci ad esempio l’alluvione che venne quest’inverno, e la ritardata allerta. Si poteva e doveva fare molto di più. Vi basta fare un giro per Colorno per capire che i problemi sono reali. Mi viene da sorridere quando ad esempio penso al palo della luce piegato quasi del tutto, da un camion proprio difronte alla birreria “il beerbante”. Sono molti mesi che è in quelle condizioni, e nessuno si è preso la briga di fare qualcosa. A questo punto pensa che sia una questione di fondi limitati per il comune? Sono perfettamente a conoscenza delle scarse risorse comunali, e per questo occorre utilizzarle al meglio facendo una scaletta di priorità. Non mi è sembrata una bella idea quella di investire 200.000 euro in un mutuo ventennale per realizzare una sala civica nell’aranciaia. Ci sarebbero dovute essere ben altre priorità. Le risorse comunali infine possono essere incrementate. Basterebbe organizzare degli eventi tali da portare gente al paese. Si farebbe del bene al territorio intero. Ai commercianti del paese che sono sempre più in costante difficoltà, e anche alle casse comunali. Un pò d’ingegno non guasterebbe. Fare politica significa saper intraprendere fitte e serie relazioni diplomatiche atte al portare beneficio al territorio che si sta amministrando. E’ dovere di un primo cittadino. Che ne pensa del referendum fusione di ottobre? Fondere Colorno e Torrile può attirare molto. In primis per quei fondi dilazionati che si spera dovrebbero arrivare dai piani alti. Si potrebbe pensare a una riduzione di spesa e ad un miglioramento dei servizi. In realtà ad oggi fondere due realtà così vicine ma anche così diverse, sarebbe come fare un matrimonio combinato e mal vissuto. Si è voluto questo referendum con una fretta inconsueta. Vien da pensare che ci sia del “marcio” sotto. In questo momento, se fossi stato il sindaco, non avrei pensato alla fusione come alla soluzione di tutti i mali. Mi sarei concentrato solo sul bene di Colorno dimostrando ai miei cittadini quanto io tenga a cuore il mio paese. La fusione l’avrei data in consegna all’amministrazione successiva, vista la vicinanza della fine del mio mandato, e se non altro per non dare a credere di volermi ancora ricandidare, allo scadere dei miei due mandati; per non sembrare l’asso pigliatutto della situazione. Colorno ha bisogno di cambiamento. Ha bisogno di una nuova ventata d’aria fresca. E questo cambiamento non lo può fare solo la politca. Devono impegnarsi anche tutti quei cittadini che AMANO COLORNO.

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