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'Ndrangheta e usura, il sindaco di Colorno chiede il gioco di squadra

Mafie a Parma. Nel silenzio della politica spicca la voce del Pd. L'operazione di ieri ha coinvolto Parma e Colorno. Pagliari: "In questa campagna elettorale il tema della lotta alla mafia è stato cancellato dall'ordine del giorno"

Nel silenzio della politica spicca la voce del Pd. Il Partito democratico continua il tour de force in vista del voto di febbraio e questa volta nell’agenda dei democratici spicca il tema criminalità. In seguito alla maxi-operazione contro la 'Ndrangheta che ha visto coinvolto il territorio parmense e Colorno, dove avrebbe sede una banca utilizzata per operazioni da parte di società criminali, il Pd prova a dare un segnale mentre gli avversari stanno a guardare.

'NDRANGHETA E USURA: PERQUISIZIONI A PARMA

“Che il territorio di Colorno fosse oggetto di attacchi da parte della criminalità organizzata non è certo una novità. Le vicende di ieri sono una conferma. La preoccupazione si è trasformata in un timore fondato”. Ad aprire la conferenza stampa dei democratici tenuta nella sede storica di via Treves è Michela Canova, sindaco di Colorno alla quale era stata spedita una busta con proiettili, a seguito di una serie di ispezioni da parte dei vigili in alcuni cantieri della città. “Non posso dire se le minacce ricevute sono da collegare a questo caso in quanto le indagini sono in corso. Le ipotesi sono aperte. È evidente comunque che queste azioni intimidatorie non appartengono al nostro modo di fare. Anche nel linguaggio delle minacce i proiettili non sono propri del nostro territorio”.

Il Partito democratico sostiene la battaglia del Sindaco aggiungendo nella personale agenda politica una serie di interventi mirati a gettare sale sul terreno mafioso per impedire al seme della criminalità di crescere e fiorire. “Il Pd ha sempre avuto a cuore questo tema. Non è un caso che la lotta alla criminalità sia ai primi posti nelle azioni per il nostro futuro governo”. Patrizia Maestri, candidata del Pd al Parlamento insieme a Giorgio Pagliari e Giuseppe Romanini, spiega quali saranno queste azioni da intraprendere, vittoria elezioni permettendo: “Rimettere il falso in bilancio nella lista dei reati, riforma della giustizia, rivedere il rapporto tra lavoro e appalti e rafforzamento della Dia in modo che chi deve controllare abbia più poteri di azione”. 

Tra le riflessioni c’è spazio per un po’ di campagna elettorale. Pagliari sgambetta gli avversari sottolineando come “è singolare che in questa campagna elettorale il tema della lotta alla mafia sia stato cancellato dall’ordine del giorno degli altri partiti. Di certo non mi stupisce l’atteggiamento del Pdl che si vanta tanto dei risultati ottenuti dal precedente governo ma è evidente che questo non basta perché il problema c’è e si vede anche tanto”.

Sul tema del rapporto 'Ndrangheta e imprese il sindaco Canova aggiunge poi come la crisi abbia favorito questo legame in quanto “con i tempi che stiamo vivendo un imprenditore è sempre di più tentato a intraprendere forme di approvvigionamento diverse” e propone una “collaborazione tra tutte le istituzioni e province vicine. I Sindaci in primis devono cercare di fare al meglio il loro lavoro, garantendo la legalità con un maggiore controllo del territorio”.

E allora perché non una commissione consiliare antimafia sul modello Pisapia?Per una città come Colorno sarebbe riduttivo anche perché la nostra città non è la sola ad essere coinvolta ma è un fenomeno esteso anche ai comuni vicini. Sarebbe utile che un’azione del genere venisse dalla città capoluogo”. Parma è avvisata.

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