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Comune, Ciclosi tira fuori i conti: più di 840 milioni di debito

E' stata pubblicata sul sito del Comune di Parma la relazione finale sulla gestione commissariale: toni duri dell'ex commissario sulla gestione passata: "Degenerazione etica, un sistema che ha perso ogni razionalità"

Dissesto finanziario del Comune di Parma. L'ammontare ufficiale del debito dell'Ente di via Garibaldi viene reso pubblico solo dopo l'abbandono dell'incarico da parte del commissario straordinario del Comune di Parma Mario Ciclosi. Ad acque calme. Con il passaggio di consegne al nuovo sindaco Pizzarotti già effettuato. Stamattina sul sito del Comune di Parma è stata pubblicata la relazione finale sulla gestione commissariale e le cifre parlano chiaro: 846 milioni di euro di debito. Più di quanto si pensava nelle ultime settimane, più alto anche delle stime al rialzo degli ultimi giorni.

La relazione dell'ex commissario è oggi visibile da tutti. E' stato il sindaco Pizzarotti a deciderne, insieme all'ex commissario, la pubblicazione. La relazione di Ciclosi ha toni di forte critica alla gestione amministrativa del municipio negli anni precedenti al suo arrivo. Viene evidenziata la gestione anomala della cosa pubblica ed il ricorso "spregiudicato alla leva finanziaria". Un sistema che "ha perso ogni razionalità".

La partecipata più indebitata è la Stu Stazione, società partecipata al 100% dal Comune emiliano, che ha maturato un rosso di circa 155 milioni. La Stu Stazione si occupa della riqualificazione urbana delle aree che sorgono a ridosso dello scalo ferroviario parmigiano. Al secondo posto c'é la Spip, nelle intenzioni società creata per la costruzione di insediamenti industriali a costi più bassi di quelli di mercato. Il debito di Spip è di 109 milioni.

"All’insediamento della gestione commissariale -si legge nella relazione- risulta immediatamente chiaro che la vera natura della crisi del governo della città, prima ancora che politica, è di natura economica e finanziaria. Una somma di errori di programmazione economica e finanziaria nel triennio 2008/2010 con un ricorso spregiudicato alla leva finanziaria e patrimoniale e una crescita della spesa corrente sostenuta da entrate straordinarie, un utilizzo disinvolto del sistema delle partecipate ormai al collasso, una organizzazione del sistema Comune di Parma che ha perso ogni razionalità e riferimento alle funzioni fondamentali di un ente locale, sono gli elementi principali che emergono fin dai primi giorni".

"In un contesto organizzativo -prosegue il documento- svuotato di certezze e di sistemi di controllo e bilanciamento dei poteri, è progressivamente degradata l’autorevolezza e autonomia della funzione al servizio del pubblico interesse con evidenti cedimenti a favore dei soggetti esterni portatori di interessi di parte (Cittadini singoli, Categorie, Imprese). I fatti penali del 2011, pur segnando un momento di rottura del sistema tanto necessario quanto liberatorio, hanno evidenziato un clima generale di appiattimento della struttura direzionale su un modus operandi da anni deviato dalle ordinarie dinamiche gestionali di ogni pubblica amministrazione".
 

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