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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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L'Atalanta è l'avversario più duro, il Parma (senza attaccanti) va a caccia del miracolo

Contro la squadra di Gasperini (120 gol nell'anno solare), D'Aversa falcidiato dalle assenze proverà a stupire

Due notizie in vista dell’Atalanta; una buona e una cattiva. Quella buona è che Inglese proverà fino alla fine a esserci, anche se non è detto che sia in grado di giocare uno scampolo di gara, visto che sabato si è allenato in parte con il resto dei compagni. Quella cattiva è che oltre agli assenti cronici, gente del calibro di Karamoh, Gervinho e Cornelius (il cui recupero prosegue in maniera positiva e giorno dopo giorno le sue condizioni migliorano) non ci sarà neanche Riccardo Gagliolo, che ha rimediato un giallo contro il Brescia e – essendo in diffida – salterà la delicatissima sfida di Bergamo contro l’Atalanta.

A D’Aversa toccherà ancora una volta inventarsi la formazione, al netto della ‘strana’ abbondanza di cui gode a centrocampo. Il rientro di Scozzarella, Grassi che ha messo nel motore minuti e una buona dose di fiducia, Kucka che sembra aver dimenticato il problema muscolare che lo ha frenato fino a qui, Hernani che pare sempre più calato nella parte dopo qualche balbettio (comprensibile) iniziale, vanno letti tutti come elementi positivi per l’allenatore crociato che non ha sciolto i dubbi in mezzo al campo. E se in attacco le scelte sono obbligate, salvo qualche sorpresa dell’ultima ora, in difesa la musica non cambia di tanto: Pezzella potrebbe essere l’unica novità nell’undici iniziale (probabile anche un cambio di modulo) da opporre a Gomez e compagni, straripanti e sorprendenti, a tratti immarcabili. Non ingannino i 13 punti raccolti in casa in otto partite.

Su 24 disponibili la Dea al Gewiss Stadium ne ha lasciati molti per strada pur dominando le partite, ‘soffocando’ l’avversario con il quale si ‘diverte’ a giocare uomo contro uomo e a prendersi il campo in ampiezza attaccando con i quarti di centrocampo, Castagne da una parte e Gosens dall’altra, fino a portarli sulla stessa linea degli attaccanti che sono abili a muoversi tra le linee (Gomez e Ilicic - che potrebbe fare anche la punta - su tutti) e a calciare o imbeccare questo o quel compagno. Ampiezza e densità, visto che in fase difensiva Papu e Josiph partecipano attivamente e senza palla sanno muoversi quasi come quando ce l’hanno, favorendo gli inserimenti degli interni De Roon e Pasalic, abili a cucire e schermare. Supportati dalle scalate in avanti di Toloi e Djmsiti.

Al netto delle premesse che un po’ spaventano se abbinate ai numeri (43 gol fatti, quasi 20 tiri in porta a partita, 83,2 % di precisione nei passaggi, 120 gol complessivi nel 2019 che ha visto Gomez chiudere con 76 dribbling riusciti, uno in più di Ilicic fermo a 75), la gara per D’Aversa non sarà semplice. Bisognerà capire che tipo di partita intende impostare l’allenatore nato a Stoccarda: giocarsela uomo contro uomo potrebbe non essere una decisione saggia, vista la potenza fisica e la qualità tecnica degli interpreti di Gasperini; aspettarli per poi ripartire neanche, dato che senza Gervinho il Parma non ha la sua arma migliore. Andarli a prendere alti e sbagliare i tempi delle uscite sarebbe un gioco al massacro. Mai come lunedì conterà tutta la sapienza tattica di Roberto D’Aversa, già sfoggiata altre volte e con la quale è riuscito a strappare risultati insperati. Chissà che la befana, nella sua calza, non porti qualche punto al Parma.

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