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Parma, il ballo delle punte: ma una è di troppo

Mercoledì comincia ufficialmente il calciomercato e l'obiettivo del Parma è quello di rafforzarsi in avanti

Mancano poche ore all'apertura ufficiale della finestra di mercato invernale, quella tanto invocata dai tifosi del Parma - e forse anche dall'allenatore Roberto D'Aversa - per cercare di rimettere a posto una situazione che nelle ultime cinque partite ha visto i crociati pareggiare quattro volte, tre con un risultato che la dice lunga sui limiti di una squadra che ha saputo resistere ad assenze importanti e si è rimessa nella carreggiata delle grandi per puntare alla promozione. L'obiettivo dei crociati al giro di boa era quello di rimanere agganciati alla vetta, per poi ripianare qualche problema che si è palesato all'andata nella pausa, approfittando della finestra di mercato di gennaio, dove il Parma agirà principalmente per regalare al suo tecnico un attaccante.

Non sarà facile, diciamo subito, a causa di molti fattori che non consentono di operare in maniera serena. Le squadre che devono rinforzarsi o che mirano a migliorarsi spesso piazzano il primo colpo subito, ma in gennaio, con il tempo che stringe, e con dinamiche molto diverse da quelle del calciomercato estivo, le opportunità non sono tali ma che si pagano a peso d'oro. Calcolando poi che i nuovi arrivi devono in qualche modo integrarsi ed entrare nei meccanismi della squadra, il livello di difficoltà aumenta. E in più - nel caso del Parma - c'è bisogno di piazzare prima le uscite e poi pensare alle entrate. Quello che è certo che una punta 'nuova' D'Aversa spera di ritrovarsela, anche se Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo stanno rispettando i loro rispettivi programmi e per tanto sono attesi dal tecnico alla ripresa del campionato. Entrambi, assieme agli altri acciaccati, si ritroveranno il 3 gennaio a Collecchio per poter continuare a seguire il loro programma personalizzato.

Con il loro reintegro in rosa a pieno regime, si creerebbe una situazione di abbondanza, qualora Daniele Faggiano dovesse riuscire a piazzare il colpo 'promozione'. Perché con due attaccanti del genere, con Ceravolo e Calaiò, una terza punta aumenterebbe anche difficoltà di gestione all'allenatore costretto a lasciarne fuori ogni volta due e sceglierne uno - se confermasse come pensiamo il suo modulo preferito, il 4-3-3 che prevede l'utilizzo di un solo attaccante -. Al momento in rosa ci sono tre prime punte: Emanuele Calaiò, Fabio Ceravolo e Manuel Nocciolini - quasi sicuro partente -. Chi resterebbe fuori? Chi sarebbe quello da sacrificare? Ceravolo non può - per regolamento - vestire una maglia diversa da quella crociata che non sia quella del Benevento. Effettuare tre trasferimenti in una stagione non è consentito e Ceravolo, che ha debuttato in A con il Benevento appunto e in B con il Parma, non può andare altrove. A meno che non rientri alla casa madre. Dalla quale il Parma preleverebbe volentieri Massimo Coda (legato al Benevento fino al 2020), giocatore stimato dal ds e dal tecnico crociato. La situazione è complessa, Faggiano per cautelarsi qualora non dovesse andare in porto il piano A avrebbe pronto un piano B che si chiama Samuel Di Carmine del Perugia.

Non dovrebbe essere nella lista della spesa Alberto Cerri, vecchia conoscenza crociata. Torna di moda il nome di Giampaolo Pazzini, che a Verona non gioca e che però preferirebbe rimanere in Serie A. Con il contratto che ha (1,5 milioni a stagione) forse sarebbe meglio anche per il Parma che un giocatore di 34 anni ancora formidabile in area di rigore, decidesse di giocarsi gli ultimi scampoli di carriera con una squadra di A, ma Faggiano non ha smesso di seguirlo e qualche contatto con il suo entourage lo ha ancora. Nel mirino c'è anche Simone Edera, già chiesto al Torino. Pista per ora non percorribile perché i granata devono prima trovare un sostituto. E non è da sottovalutare il nome di Mancosu (Montreal Impact in scadenza di contratto). 

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