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Parma rimandato: l'eterna incompiuta preoccupa

D'Aversa aveva chiesto una prova di maturità contro la terzultima in classifica. Ma la risposta non è arrivata

La pioggia caduta incessante dopo il primo gol di La Mantia non è servita certo a lavare le macchie di una partita, l’ennesima, in cui il Parma ha fatto di tutto per buttarsi via e sciupare l’occasione di mostrarsi matura e capace di svoltare nel senso giusto. In maniera definitiva. Le facce appese e gli sguardi bassi dei giocatori crociati a fine partita certificano la delusione dopo 95’ trascorsi provando a sfondare un muro di gomma sul quale, almeno per un tempo, gli attacchi rimbalzavano. Per un tempo, sì, perché in maniera inspiegabile, per buona parte del secondo il Parma ha subito l’iniziativa di un’Entella tutt’altro che inarrestabile, capace di passare in vantaggio dopo il regalo della difesa crociata, immobile quando Aliji ha buttato dentro una palla morbida sulla quale Frattali, Lucarelli e Gagliolo hanno cercato di fare le cose più difficili. A La Mantia, servito da De Luca bravissimo a riattivare il pallone, non è parso neanche troppo vero e ha spinto quella palla indisturbato verso la rete facendo sprofondare nelle sue paure il Parma che in tre partite aveva collezionato sette punti illudendoci di aver superato la crisi.

Al tramonto di un primo tempo, in cui tutto poteva immaginare D’Aversa tranne che prendere gol, il Parma è finito nei guai, incapace di mordere e di rendersi pericoloso se non con un colpo di testa fuori misura di Ceravolo e un tiro annacquato di Calaiò che anche sabato è risultato imprescindibile per il (poco) gioco di D’Aversa, espulso alla fine della gara perché lamentava un ceffone di Aramu a Gagliolo, superato in velocità e toccato dal centrocampista che ha servito ancora La Mantia per il secondo gol che ha chiuso i conti e rigettato i crociati all’ottavo posto in attesa che la trentunesima giornata si completi. La decima sconfitta, la nona partita senza gol del Parma, ha certificato la cronica incapacità di una squadra che quando deve accelerare viaggia a velocità ridotta e forse per paura si rintana nel suo inconscio senza fare quello che deve: giocare. E passi l’attenuante del campo sintetico, sul quale Da Cruz – proprio lui che ci ha giocato per cinque mesi – e compagni sono stati superati dall’Entella, ma non diventi un alibi. La costante che accompagna il Parma – che in questi tre mesi ha perso otto posizione e una marea di punti – è sintetizzata nell’incapacità di fare gol e di riprendere le partite quando si trova in svantaggio. Situazione certificata dall’ennesima prova incolore che non ha permesso al Parma di provare a risalire in classifica e di restare – aiutato dagli altri risultati – nei piani alti.

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