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Parma, è la vittoria di D'Aversa: semplicità e umiltà

Un atteggiamento provinciale e disposto al sacrificio, attenzione ai particolari e un pizzico di fortuna. Gli ingredienti vincenti dell'impresa di San Siro. E quel discorso nello spogliatoio...

Certo che scegliersi il modo di vincere la prima partita in Serie A non è da tutti. La vittoria del Parma non è stata assolutamente banale. Sbancare San Siro in quel modo e affondare la corazzata Inter - più che corazzata sembra una barca in preda alla tempesta - con un missile di ... un interista, beh, non capita certo tutti i giorni. Forse l'unico a crederci assieme ai suoi ragazzi era proprio Roberto D'Aversa, che un paio di volte ha tirato un sospirone di sollievo e ringraziato i giocatori dell'Inter che - probabilmente - avevano pensato troppo presto di farla franca e archiviare la pratica Parma in una mezzoretta prima di dedicarsi al Tottenham. E invece non è andata proprio così. Alla vigilia il tecnico aveva giustamente detto di non volersi accontentare di un pari - pretattica o frase fatta - e dopo novanta minuti ha avuto ragione: probabile che avesse fiutato il colpaccio, lui che studia l'avversario in maniera approfondita e gioca sulle caratteristiche di chi affronta, cercando di limitarne il potenziale per sfruttare, una volta imbrigliati, le armi migliori che sono velocità e ripartenza.

Chirurgico nei cambi - stavolta è andata benissimo anche nella scelta del momento - D'Aversa si è affidato alla fisicità di Deiola per un Di Gaudio in riserva, alla combattività di Sierralta e al mancino di Dimarco, cambio forzato che gli ha detto benissimo. Nessun segreto, nessuna raccomandazione ai suoi se non le solite: giocare con attenzione, chiudere le linee di passaggio e, soprattutto, sbagliare il meno possibile in uscita, costringendo l'Inter ad agire sull'esterno e riversare palloni lunghi in area, preda di Capitan Alves e quel vichingo di Gagliolo che non hanno mollato di un centimetro. Non ci sono stati segreti, se non quello di aver fatto tesoro della sconfitta contro la Juventus, servita a limitare gli errori e a ridurre le sbavature. Concedere poco all'Inter è stato un punto di forza - anche se l'Inter le sue occasioni le ha avute, seppur non nitidissime - essere tranquilli prima di entare in campo anche. "Ragazzi, con serenità, facciamo quello che abbiamo preparato in settimana - ha detto ai calciatori nel ventre di San Siro, qualche minuto prima di andare sul campo e giocarsela senza pensare di poter vincere, magari - cerchiamo di rimanere concentrati e ricordate che questa è la vostra occasione: giochiamocela e viviamo il pomeriggio come un grande evento di sport".

Le parole di D'Aversa hanno asciugato il peso di una partita pesante che toglie energie mentali prima che fisiche: il boato del pubblico spingeva l'Inter a risucchiare nei flutti il Parma, bravo a rimanere a galla e fortunato a non rimanere intrappolato nella tempesta debole scatenata da una squadra che deve ritrovarsi sicuramente. Questo non toglie meriti all'impresa del Parma che adesso, contro il Cagliari, cerca lo slancio. E la consacrazione. Una prova del nove che può dire tanto sul campionato di una squadra che si riscopre solida e tenace.

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