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Parma, ecco la Lucchese: squadra ostica e organizzata

Sarà una sfida molto simile alla gara d'andata con il Piacenza

Giovedì è stato giorno di sorteggio e l'urna benevola, perché poteva andare sinceramente peggio (c'erano squadre più blasonate della Lucchese, diciamolo), porta il Parma a Lucca.  Il piccolo centro dista una settantina di chilometri da Firenze, capitale della Lega Pro. Magari qualcuno ci fa un pensierino, altri invece guarderanno più vicino, giustamente e si concentreranno solo ed esclusivamente su quello che sarà. Contro il Piacenza si è rivisto il vecchio Parma, si sono riviste fame e intensità, grinta e carattere in una partita decisiva e che non ammetteva errori. Si sono rivisti a tratti anche schemi di gioco e parvenze di calcio, si è rivista una squadra in totale controllo della partita che ha finito dominando (facilitata dal gol di Nocciolini e soprattutto dalla ricerca disperata del Piacenza di trovare il gol che potesse dare speranze a Franzini). Quello che è successo dopo l'espulsione di Sciacca era prevedibile. Avanti di un gol e in vantaggio di un uomo, il Parma ha controllato la partita e vinto prima ancora la stessa con una fase difensiva ottima. Squadra compatta, a parte qualche sbavatura, pronta nel recuperare le posizioni e le distanze tra i reparti, brava ad arginare la foga e la forza d'urto (quasi nulla) di un Piacenza che si affidava al lancio dalle retrovie su Romero che con la Spizzata favoriva l'ingresso in zona di Cazzamalli o Saber (poco coinvolto), di Matteassi o Franchi (annullati). Si aveva l'impressione che Iacoponi e Di Cesare, pronti fisicamente e mentalmente, avessero voglia di controllare più la seconda palla che la spizzata di Romero, sempre pronto fisicamente a battagliare. Per poi avventarsi con veemenza e forza su chi era in possesso di palla e cercare di strapparglieli dai piedi per ripartire in contropiede. L'azione del gol di Nocciolini è stata la sintesi perfetta della gara: sacrificio, corsa e cuore. Lucidità e forza. Va lui a ripulire la sua zona intercettando il pallone, dandolo a Calaiò che lo protegge favorendo la discesa di Scaglia che pennella. E chi la chiude? Nocciolini che non segnava dalla partita con la Maceratese. Con la gara in discesa, tutto è venuto più facile anche se il Piacenza prima dell'esplosione di Sciacca ci ha messo il solito animus pugnandi e nulla più. 

Daniele Faggiano ha già spento i facili entusiasmi che sono scaturiti dal sorteggio di Firenze. "Mi auguro di riuscire a rendere felici tutte le persone che amano e che seguono il Parma Calcio, passando il turno. Non sarà facile, però. Non c’è nulla di semplice. Dietro l’angolo ci possono essere sempre sorprese. La Lucchese è una squadra che, se è arrivata nelle prime otto dei playoff su una griglia iniziale di ventotto, ha valori importanti e insidiosi per chi la affronta. E’ un avversario da temere, spinta da tanto entusiasmo e da una bella piazza. I dirigenti della Lucchese, che hanno costruito una bella formazione giovane, si stanno togliendo le loro meritate soddisfazioni. Venderanno cara la pelle". Anche perché la Lucchese, che fino a metà stagione ha avuto in rosa un ex del Parma, Christian Longobardi, si è guadagnata tantissimo in un girone A difficile. Si è posizionata nona in classifica, ha battuto l' Arezzo (1-2 in trasferta) nella gara secca nel primo turno dei Play Off, poi ha fatto 1-0 e 0-0 contro l'Albinoleffe, eliminandolo di fatto dalla corsa. Gioca con un 3-5-2 che diventa spesso e volentieri 5-3-2 o -5-4-1, con dieci uomini dietro la linea della palla e ripartenze fulminee. Giovanni Lopez, il suo allenatore, è un difensivista, uno che ha vinto due Coppe Italia con Vicenza e Lazio. E'stato uno dei migliori centrali dell'annata '96/'97 nella squadra dei miracoli allenata da Guidolin, da cui ha appreso tanto. Poi appunto Lazio, la squadra con cui ha esordito da allenatore in Serie A, nel maggio del 2010. Era il primo collaboratore di Reja che, squalificato, ha lasciato spazio al collega nel maggio del 2010. Per lo stesso motivo ha esordito anche in Europa, contro lo Zurigo nell'anno dopo. Alla Lucchese, dalla quale è stato esonerato nel 2015, è stato richiamato per riprendersi il posto sostituendo Galderisi a marzo di quest'anno. E' arrivato fino ai play off grazie ai gol di Di Feo (nove), Fanucchi (sei), Forte fino a gennaio (quindici) poi passato al Perugia.

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