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Parma, occhio che ti soffiano Baraye

Il senegalese piace in Francia e in Inghilterra

Dopo la passeggiata di salute e l'abbraccio collettivo con stadio e città, il Parma si è tuffato rapidamente su quello che sarà il futuro. Prevista un'altra uscita al Tardini, prima 'dell'arrivederci' all'anno prossimo, quando la Lega Pro diventerà l'obiettivo dichiarato. La partita di domenica pomeriggio contro il Bellaria non è stata tanto indicativa per quanto riguarda il campionato è il percorso immediatamente conseguente (poule scudetto), ma ha detto alcune cose in vista di quello che sarà un campionato tutto nuovo, in cui i crociati di Apolloni saranno chiamati a un'impresa ben più ardua: vincere la Lega Pro, almeno provarci con tutti i mezzi possibili. E proprio per questo, Galassi e Minotti sono impegnati da mesi su più fronti, per cercare di allestire una squadra che sia all'altezza degli impegni e delle ambizioni di città, tifosi e società che ha stabilito un bel budget per cercare di uscire in fretta dalle sabbie mobili di un campionato che qualche timore, soprattutto dal punto di vista economico, lo incute. Costi, ricavi, la forbice ampia tra i due estremi e la gestione delle risorse, robe non semplici da smaltire. La gestione totalitaria del club, i conti da far quadrare e l'efficienza di fare tutto, ma proprio tutto con quello che è stato assegnato a Carra e all'area tecnica. Discorso già affrontato dai vertici di Parma Calcio 1913, come quello che riguarda il mercato. Da tempo a lavoro, Galassi e Minotti sotto la super visione di Nevio Scala, hanno le idee molto chiare, soprattutto in entrata, dove i rinforzi o i possibili profili, sarebbero stati individuati da tempo. Con un regolamento in divenire (minutaggio, numero dei giovani e rosa di 24 elementi), il Parma deve dosare bene le forze e programmare tutto per farsi trovare pronti a ogni evenienza. Nulla o quasi è stato deciso con ufficialità, ma l'area tecnica dovrà compiere delle scelte difficili anche per quanto riguarda i tagli dei calciatori che fanno già parte della rosa. In base anche a quello che deciderà la Federazione. Per poi rimpiazzare i partenti con gente che abbia qualche anno di esperienza in campionati come B o vecchia C, su cui puntare forte per gli anni che verrano. Un progetto triennale che mira a portare il Parma nel calcio che conta, ma senza fretta, facendo le cose fatte bene e lasciando poco o nulla al caso, calcolando ogni margine di errore e valutando tutto con estrema attenzione. Nelle settimane precedenti, molte pretendenti si sarebbero fatte avanti per Yves Baraye, il capocannoniere del Parma che, con venti gol si sarebbe guadagnato sul campo la riconferma. Certo, giocare in C non è lo stesso che destreggiarsi in D, dove il livello è più basso e dove la forza fisica e la tecnica bastano da sole a vincere le partite, anche quelle più bloccate. In Lega Pro queste doti potrebbero non bastare, e Yves che è uno istintivo, potrebbe anche non decidere di prendere botte a destra e a manca per andare a giocare magari in un altro campionato. Molte infatti sono le squadre della seconda divisione francese che hanno messo gli occhi sul gioiello del Parma, e molte sono anche quelle della seconda divisione inglese. L'agente Savino ha ricevuto parecchie proposte, ma ha sempre dato la priorità al Parma che incontrerà a fine campionato. Molto dipende anche dal ritocco dell'ingaggio del suo assistito, che sul campo, a suon di gol, si è meritato la riconferma.
 

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