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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Parma, Calaiò out, Siligardi prima punta? D'Aversa ci lavora

Gli esami hanno evidenziato una lesione di primo grado che farà saltare all'Arciere la partita con il Carpi e forse quella con la Pro Vercelli. Il tecnico studia le mosse 'interne' per ravvivare il giocatore

La maledizione centravanti continua per il Parma di Roberto D’Aversa. Dopo Fabio Ceravolo, l’allenatore del Parma perde anche l’Arciere. Reduce da una vittoria roboante e convincente, i crociati vengono da un 4-0 che ha fatto passare in secondo piano l’infortunio occorso a Emanuele Calaiò durante il riscaldamento pre-partita contro l’Ascoli. Fermatosi per una lesione di primo grado al polpaccio sinistro che probabilmente non gli permetterà di esserci né contro il Carpi né (forse) per la partita casalinga contro la Pro Vercelli, il Parma si trova di fatto senza una pedina importante e preziosa che nelle ultime uscite stava dimostrando davvero di essere imprescindibile e fondamentale. Nelle ultime sei partita l’Arciere aveva scoccato quattro frecce, due di queste servite proprio per stendere il Cittadella e confermare che lui e il Parma stavano attraversano un ottimo periodo di forma.

Sabato però si è dovuto fermare, arrendendosi a un guaio muscolare che lo terrà fuori per almeno un paio di settimane, costringendo D’Aversa a dover lavorare su un’altra situazione: senza i centravanti e con il solo Nocciolini che comprensibilmente fatica a entrare negli schemi della squadra, l'allenatore dovrà inventarsi dell'altro. L’ex gloria del Forlì ha collezionato cinque presenze in quindici uscite, solamente una da titolare. Non giocava dalla trasferta di Palermo, quella in cui per quattro minuti ha calcato il prato del Barbera. Da allora solo panchina, la stessa che aveva assaggiato nella partita con l’Ascoli, quando è uscito per fare posto a Luca Siligardi che da centravanti l’ha vista anche meno rispetto a Nocciolini.

Siligardi. Colui che aveva entusiasmato la torrida estate dei tifosi del Parma che sognavano con l’ex Verona. Che non ha mai entusiasmato, anzi. Che però da qui in avanti potrebbe dire la sua in un ruolo che ha ricoperto anche in passato: quello di falso nueve, dell’attaccante mobile che si muove tra le linee e non dà punti di riferimento. Toccherà a Roberto D’Aversa lavorarci sopra e recuperare uno dei giocatori che fino a qui ha deluso maggiormente.

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