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Programmazione, acquisti e budget: così il Parma ha blindato Faggiano

Il ds era stato contattato dalla Fiorentina: sarà a capo di un progetto triennale con l'intenzione di far crescere il club sia dal punto di vista dei risultati che del prestigio. Intanto stringe per Karamoh

Aver raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto di Daniele Faggiano è testimonianza  fondamentalmente di due cose. La prima: il Parma ha affidato il comando della torre di controllo al direttore sportivo che, coadiuvato dalla società, avrà il compito di regalare a Roberto D’Aversa una squadra competitiva, con qualche innesto – se possibile – da testare per tutto il ritiro, che partirà intorno all’8 di luglio con ritrovo fissato a Collecchio due giorni prima. La seconda: Faggiano avrà a disposizione un badget più alto per muoversi nel sottobosco sordido del mercato, ma questo non vuol dire sicuramente ‘fare follie’.

Oltre ai pieni poteri decisionali e a una fiducia dimostrata (se ancora ce ne fosse bisogno) con i fatti dalla società. Ricambiata dal ds. Va letto così il rifiuto di Faggiano che non ha ceduto alla corte della Fiorentina, che ha a che fare con un closing delicato. E ci sarebbe di più: anche il Milan, che si muove per cercare di costruire il nuovo quadro di comando da zero, aveva chiesto qualche informazione su Faggiano. Così che la società ha pensato bene di blindarlo affidandogli un piano triennale che prevede la sua fondamentale presenza. Un investimento teso a migliorare il club, sotto la gestione (sportivamente parlando) di Faggiano fino al 2022.

Migliorare non solo nei risultati sportivi, imprescindibili, ma anche per quanto riguarda la gestione in sé. Prerogative: programmazione, ampliamento della rosa con qualche giocatore di proprietà e miglioramento di strutture lavorative. Dall’area scouting, al management, fino ai rapporti con le altre società. Come quello che Faggiano ha curato in questi anni con l’Inter. Dopo i prestiti confezionati con Ausilio, quello di Bastoni e Dimarco per intenderci, Faggiano sta accelerando per chiudere la pratica Karamoh. L’esterno offensivo, di ritorno dal prestito al Bordeaux, difficilmente rimarrà in nerazzurro e il Parma sta seriamente pensando di portarlo alla corte di D’Aversa. Si tratterebbe di un prestito secco, senza obbligo alcuno, almeno in questo momento. I discorsi possono però cambiare, con il mercato appena cominciato, vale tutto e il suo contrario, una vecchia legge che abbiamo imparato a conoscere in queste stagioni ricche di successi. Infatti Karamoh potrebbe diventare un giocatore su cui puntare definitivamente in futuro.

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