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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Parma, faccia a faccia tra D'Aversa e la squadra

Al centro sportivo di Collecchio l'allenatore ha chiamato a rapporto i suoi ragazzi: Coly in gruppo dopo quattro mesi, Munari a parte, Di Cesare (in permesso), mentre Scavone si allena a parte

Dal nostro inviato

COLLECCHIO - Dura circa un quarto d’ora il faccia a faccia tra Roberto D’Aversa e la sua squadra, convocata sul campo e davanti ai pochissimi tifosi che aspettavano con ansia di rivedere la squadra dopo la brutta prestazione di Mantova costata altri due punti al Parma. Fosse solo quello. Il Venezia è praticamente sparito dai radar dei crociati e si vede appena all’orizzonte. Le cronache della laguna raccontano di una decina di minuti di feste sotto la curva dopo il gol di Geijo, quello che ha piegato il Modena e che ha quasi consegnato alla squadra di Inzaghi, scatenato sotto la curva, una bella fetta di campionato. Ma nessuno meglio di lui, che ha perso una Champions in 45’ dopo aver chiuso il primo tempo con un 3-0 al Liverpool, ai tempi del Milan, sa che bisogna stare sempre sul pezzo. E alla ripresa degli allenamenti D’Aversa lo ha ricordato ai suoi. Strigliati prima nello spogliatoio da Faggiano, accompagnato dalla proprietà nelle figure del vice presidente Marco Ferrari e di Pietro Pizzarotti, in questo momento vicinissimi alla squadra.

Poi, in mezzo al campo in quella che è stata più o meno la resa dei conti tra una squadra, che sa di aver sprecato una grande opportunità, e il suo allenatore che ha rimandato ogni discorso appunto al martedì. E martedì è arrivato. C’erano tutti in campo, anche quelli infortunati, a sentire la lezione di D’Aversa che ha ripassato rapidamente alcune situazioni di gioco che si sono verificate domenica e che non possono esser piaciute né ai ragazzi né al tecnico. Assente Munari, probabilmente per il percorso rieducativo personalizzato. C’era Scavone, che dopo la ramanzina è andato ad allenarsi con il preparatore degli infortunati. C’era anche Coly che stranamente dopo mesi è tornato a vestire gli scarpini da calcio e a fare allenamento con il gruppo, dal quale Calaiò e Di Cesare (per un permesso) erano fuori. L’attaccante, in attesa di conoscere l’esito del ricorso atteso tra mercoledì e venerdì, sta cercando di smaltire un problemino all’adduttore che lo ha costretto a un percorso individuale che ne riducesse l’entità.

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