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Martedì, 16 Aprile 2024
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Di Gaudio e la strada per i Play Off: "Parma, seguimi: so come si fa"

L'esterno di D'Aversa, protagonista l'anno scorso con il Carpi, indica la strada: "Facciamo in modo che il nostro stadio sia un fortino: chi viene al Tardini deve uscire 'con le ossa rotte'"

Dal nostro inviato

COLLECCHIO - Parla di fame, Antonio Di Gaudio, parla di cattiveria agonistica, di forza. Tutti elementi che sono mancati - secondo il giocatore crociato - per portare a casa la vittoria contro l'Entella, "che sicuramente era più affamata di noi". Mancano dodici partite alla fine del campionato più gli eventuali play off. Di Gaudio non getta la spugna, ci mancherebbe altro. "Per noi con il Foggia è una partita importante, veniamo da un brutto risultato e vorremmo riscattarci cercando di fare bottino pieno. Sto bene fisicamente, ho ripreso a pieno e cerco di dare il mio contributo a partire da domenica. Con l'Entella la partita l'abbiamo persa perché noi abbiamo avuto meno fame e cattiveria rispetto a loro. Gli episodi poi ci hanno penalizzato e dobbiamo cercare di non ripetere più gli stessi errori. Io l'anno scorso sono entrato con il Carpi ai Play Off molto carico. Eravamo nel pieno delle forze, arrivando quinti o sesti avevamo solo l'obbligo di vincere. Abbiamo vinto a casa del Cittadella senza essere favoriti, poi in semifinale contro il Frosinone. Ci abbiamo messo cuore e cattiveria, fame nonostante fossimo rimasti in nove contro il Frosinone che è ancora oggi la squadra più forte della Serie B, e in due partite avevamo due risultati a disposizione. Poi abbiamo perso contro il Benevento, una squadra molto buona che ha meritato di andare in Serie A. I play off sono poi un campionato a sè, l'importante è arrivarci tirati a lucido e avere i colpi che ti permettono di vincere le partite. Poi fame e cattiveria vengono da sè. La determinazione sottoporta? Si può allenare, se durante l'allenamento hai meno attenzione poi te la ritrovi nelle partite: bisogna rimanere concentrati durante la settimana. Domenica arriva il Foggia, una squadra forte. All'andata l'avevamo preparata molto bene, avevamo avuto molte occasioni e fare tre gol non è stato facile. Però adesso loro hanno cambiato un po' di cose, perché il mercato di gennaio li ha quasi rivoluzionati. Lottano per un posto tra le otto e non è facile affrontarli, ma da qui in avanti ci sono dodici finali, cerchiamo di arrivare ai play off nelle migliori condizioni psico fisiche e di classifica, poi vedremo quello che succederà. Per noi del Carpi l'anno scorso era come vivere o morire. Non avevamo tanta pressione, ma volevamo arrivare noi fino alla fine. Qua abbiamo tutti lo stesso obiettivo, la fame di arrivare e vincere un campionato è importante per me che ho 28 anni, ma anche per chi ne ha 20 o 30 o 40.  Le partite non si possono vincere sicuramente tutte, perdere a Chiavari è stato un brutto colpo, ci ha frenati ma adesso voltiamo pagina. Non siamo stati continui, forse qualche infortunio ci ha penalizzato. Ci siamo dovuti adattare e non siamo riusciti a fare il passo in avanti. Però non pensiamo al passato. Personalmente ho fatto un buon girone di andata, l'ho giocato abbastanza bene, dopo Brescia ho avuto un problema al piede che mi ha frenato. Ma ora sto bene. E' importante vincere contro il Foggia, squadra che detta il proprio gioco sempre o per lo meno cerca di farlo. Hanno cambiato sistema di gioco e hanno inserito gente importante con il mercato di gennaio. Concederanno sicuramente qualcosa, dobbiamo cercare di essere bravi a sfruttare le situaizioni. Abbiamo un filotto di partite importanti, cinque di queste al Tardini: secondo me è più difficile giocare fuori casa, chi viene a giocare al Tardini deve tornarsene 'con le ossa rotte'. Giocare in casa deve significare avere vantaggi solo per noi e basta. Giocheremo contro Cittadella, Foggia, Frosinone, Palermo, quindi dobbiamo fare il possibile per non lasciare punti per strada". 

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