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Parma, i numeri della trasformazione: e Ceravolo si opera in Finlandia

Ma adesso viene il difficile: confermarsi per rimanere in alto. Intanto La Belva sarà operato dallo stesso chirurgo che ha rimesso in piedi Bonaventura

Nove punti in tre partite, otto gol in otto giorni, uno in più addirittura rispetto a quanti il Parma ne aveva realizzati in nove giornate di campionato. Sei di questi gol portano la firma di attaccanti, cinque sono stati realizzati su azione. Un contorno quasi perfetto che fa da sfondo a una squadra ritrovata in una settimana e che si è trascinata con la forza del gruppo in una posizione di comodo da dove la vetta appare vicina, vicinissima. Il Palermo è lì a un punto dal Parma, dallo stesso Parma che molti avevano dato per morto, guidato dallo stesso allenatore di cui si chiedeva la testa a gran voce, dagli stessi giocatori che hanno saputo reagire e hanno tirato fuori il meglio una volta con le spalle al muro.

Gli otto giorni di D’Aversa sono stati senza dubbio più leggeri rispetto alle prime nove giornate in cui le paure e le pressioni hanno candidamente accompagnato un Parma che ha saputo ritrovarsi e scoprire finalmente la sua identità.  Era ora, obietta giustamente qualcuno, ma nel calcio si corre veloce, non c’è tempo di pensare a quello che è stato o a quello che sarà, conta solo ciò che è ora. E in questo momento c’è un Parma che ha saputo trovare la soluzione per uscire da un momentaccio in un periodo cruciale del campionato, dove sul banco degli imputati erano saliti inevitabilmente tutti.

Nel giro di tre partite D’Aversa ha rimescolato le carte, ha cominciato a fidarsi sempre più degli stessi giocatori tanto che in 270’ ne ha impiegati quattordici. Differenza sostanziale se si calcolano i 22 schierati nelle precedenti nove giornate. Come fanno le grandi squadre, e come aveva fatto in un passaggio delicato che poi divenne decisivo nella scorsa stagione, per la prima volta D’Aversa ha dato continuità allo stesso undici che e a Foggia ha raggiunto il picco in una settimana che ha riportato il Parma a respirare aria di  alta classifica. 

Si è reinventato la difesa, costruendola quasi dalle fondamenta, lasciando gente che conta fuori (tipo Scaglia, che potrebbe diventare importante nel mercato in uscita a gennaio) ha riscoperto in Lucarelli un rendimento altissimo, e si è preso la responsabilità di lanciare Mazzocchi (chiesto a gran voce da Torino, Atalanta e Sampdoria) in maniera graduale (prima delle tre partite consecutive in otto giorni lo aveva fatto esordire con il Venezia e poi con la Salernitana, dandogli poi la responsabilità di poter affrontare il Palermo al Barbera) e per fare fronte all’assenza di Di Cesare, che è tornato a svolgere terapie e un lavoro differenziato, ha puntato tutto su Iacoponi.

Novità su Fabio Ceravolo: nei giorni scorsi, come specifica un comunicato della società, ha svolto una serie di visite specialistiche di consulenza all’estero, accompagnato e monitorato dal Coordinatore dell’Area Medica del Parma Giulio Pasta. “Al termine delle stesse - si legge sulla nota -  si è deciso di intervenire chirurgicamente per risolvere sia il problema che si era portato da Benevento, sia la lesione agli adduttori riportata nel corso della partita con l'Entella, con l'intento di riportare il giocatore al pieno delle sue forze e permettergli di riprendere l'attività agonistica al presto. IMG-20171021-WA0011-2L’operazione verrà realizzata nella giornata di venerdì 3 novembre a Turku, in Finlandia, dal professor Sakari Orava (lo stesso che ha operato Bonaventura a gennaio dopo che il giocatore si era lesionato il tendine della coscia sinistra durante la partita con l'Udinese ndr) che verrà assistito dallo staff medico crociato. Solo dopo l’intervento si potranno definire le tempistiche per la ripresa agonistica del giocatore”.

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