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Parma | La notte di Mauri: Josè fa perdere la testa alla Signora

Il gol "storico" segnato contro la Juventus gli ha fatto acquistare ancora più credito agli occhi di Marotta e Paratici che a giugno faranno l'affondo decisivo per assicurarsi il calciatore: c'è la concorrenza dei top club

L’onda lunga della vittoria contro la Juventus, culminata con il bagno di folla in Cittadella, ventre umido del tempio crociato, ha restituito al campionato una squadra ritrovata. La stagione paradisiaca dello scorso anno, che mentre si consumava in gloria veniva scaldata in maniera inconsapevole dalle fiamme dell’Inferno, ha regalato al Parma un giocatore “fatto”, quasi finito, da cesellare perché ha ancora 18 anni, ma ben messo e già proiettato in avanti. Josè Mauri ha piegato in due un carro armato con un sinistro precisissimo che ha avuto il sapore di un gancio dopo un lavoro ai fianchi dell’avversario, culminato appunto con un tiro imprendibile del piccolo uomo di Rèalico. Sembrava tanto il giovane Davide che, con la sua fionda, ha abbattuto Golia, un gigante alto tre metri, con una corazza di 40 chili addosso e una lancia che culminava con una punta di 5 chili. Una corazzata come la Juventus che si schianta contro un esercito squattrinato come il Parma che ha mostrato voglia e cuore, carattere e amore per la professione. Solo il calcio può regalare gioie simili, solo lo sport può invertire i pronostici.

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UN GIRONE DI INFERNO - Eppure all’andata era finita 7-0 per i bianconeri. C’era anche Cassano… Il risultato più pesante per i crociati che, nella loro storia, non avevano mai perso in maniera così abbondante. Era l’inizio della (quasi) fine. Da allora solo guai per il Parma che da quel giorno cominciò a brancolare nel buio. I problemi finanziari, societari, di squadra: tanto piovve che non si parlò più di calcio a Collecchio. Mesi da incubo in cui ci sono stati addii, partenze, tensioni e sconfitte. Un girone è passato, sembrano anni. Se quella è da considerarsi come l’incipit di una brutta storia, questa può essere vista come una pagina di un nuovo libro tutto da scrivere, dal finale incertissimo. 

JOSE’ STREGA LA JUVE - Come incerto sarà anche il futuro dell’uomo nuovo (mica tanto) del Parma. Il piccoletto argentino che, da un pezzo, tutti vogliono, saluterà il gialloblù a fine stagione. Mauri ha un contratto con il Parma fino al 2017, quasi tutti i top club d’Europa gli hanno messo gli occhi addosso: la Juventus è stata una delle prime, ma non da sabato sera, da un bel po’, da quando Josè ha vinto il campionato con gli Allievi di Cristiano Lucarelli. Correva la stagione 2012-2013, Fabio Paratici alzava il telefono per informarsi su quel centrocampista tutto “garra” che lo aveva impressionato più di tutti. La scalata verso la prima squadra è cominciata da li, dal quella stagione. Trafila intera delle giovanili, Primavera e debutto con il Parma di Donadoni. Contro l’Udinese: 3’ e un tiro pericoloso su cui si oppone Brkic. Il giorno più bello della sua vita, lo aveva ribattezzato: 14 gennaio 2014. In un anno e mezzo Josè è quasi pronto. Predestinato, uno che non molla di un centimetro, che morde tutti, grandi e piccoli, uno che non si lascia intimorire e che ha la faccia di bronzo quanto basta per affrontare i più grandi, Mauri si è tolto tante soddisfazioni.

 

Quel giorno, denominato come il più bello, è stato spazzato via dal suo primo gol in A, sempre contro l’Udinese: inutile, il Parma ha perso 4-2 al Friuli. Ma è stato un giorno memorabile. Quello da incorniciare, invece, è stato sabato sera. Una bordata in corsa, precisa e puntuale, al 60’, ha inchiodato la Juventus e fatto felice il popolo crociato. “So che questo gol passerà di sicuro alla storia” – ha detto il nuovo Mascherano – come lo chiamano da queste parti. “E’ questo il giorno più bello della mia vita” – ancora – nel segno degli eventi che lo temprano e dei giorni che passano e gli assicurano un futuro da protagonista. 

DALLA PAMPA A PARMA - Josè è un ragazzo semplice, ha conosciuto le difficoltà della vita, nella Pampa dell’altro mondo. Ora ha fame, e lo dimostra sul campo. Il gol alla Juventus, che ha fatto arrabbiare Allegri ma forse non tanto Paratici, che infondo ci aveva visto bene, può essere il trampolino di lancio per una carriera, lontano da Parma purtroppo. Sabato sera, dopo il gol, ha ricevuto i complimenti di tutti, anche della Juve che lo segue a vista. Argentino di nascita, italiano di adozione, aspetta la chiamata di Di Biagio che lo valuta da un po’. Come la Juventus che  lo segue a fari spenti. E che, forse, sarà la sua prossima squadra.  

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