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ESCLUSIVA | Parma, Galimberti: "A breve risposte, Tardini chiuso? Giocheremo a Reggio"

Il commercialista di Giampietro Manenti a Parmatoday.it: "Abbiamo preso questo incarico e lo porteremo a termine, ne siamo sicuri. Il presidente ha detto che lascia? Non è vero, mi ha detto di accelerare, contiamo di arrivare in tempo"

Numeri, milioni e tribunali, istanze di fallimento e indagini della procura. A Parma il pallone si è spostato, si gioca su altri campi con il tempo che corre e tutto che diventa sempre meno gestibile. Il presidente Manenti è sempre evasivo nelle risposte, sembra avere poche idee, per giunta confuse. Le sue congetture non convincono più di tanto, non rassicurano i giocatori, che ormai non gli credono più, non rassicurano le istituzioni, scettiche sul suo conto, non rassicurano il sindaco, che ha avanzato l'estrema proposta di chiudere il Tardini se l'imprenditore lombardo non si muoverà a portare i libri in tribunale. Il suo piano di rientro del debito, ancora, non aiuta a rimanere tranquilli, non ha prodotto quanto sperato da lui e dalla sua squadra. Mentre il tempo stringe e lo rincorre, lo marca stretto. Il 12 marzo ci sarà l'udienza per l'istanza di fallimento, la data cardine è quella e Manenti, da li, non può più scappare. Per questo avrebbe detto al suo commercialista e alla sua squadra di revisori di accelerare nelle operazioni e di dare una sterzata nella disamina dei conti, patrimoniali e non, nel calcolo del debito e negli introiti che occorrono per salvare il Parma. "Da quello che so, la situazione non è così drammatica, pare più esasperata dai giornalisti e dai tifosi che, giustamente non ci stanno e soffrono". Andrea Galimberti prova a portare un po' di tranquillità al Parma, dove manca da mesi.

A che punto siamo con i lavori?

"Stiamo andando avanti, non ho ancora in mano i numeri, mi manca qualcosa, ma a breve ci sarà un chiarimento, faremo una conferenza stampa, nella quale spiegheremo tutto".

Ci può parlare delle cifre? 

"Ci sono molte problematiche che viste da una certa ottica possono essere risolte. Si sta studiando il modo, per questo stiamo ritardando. A fare un disastro ci si mette poco, poi ad aggiustarlo invece ci si mettono anni. Io non dico che ci vorranno anni, ma fateci lavorare".

Il tempo stringe...

"Lo so, Manenti mi ha detto di andare avanti. Penso che con questo ritmo raggiungeremo l'obiettivo . Prima del 12 marzo sistemeremo tutto".

Come?

"Come non lo posso dire, altrimenti vengo meno a un patto che ho stipulato in sede contrattuale. Posso dirvi che non mi occupo di finanza, non sono un ente preposto per dare tutte le risposte che cercate. Vedrete che quanto prima il problema verrà risolto". 

Ma quanti debiti ci sono? 

"I numeri sono importanti e noi stiamo lavorando. Manenti mi ha detto di accelerare i tempi, lo stiamo facendo, chiediamo solo tranquillità per lavorare".

Ma lo sa che i giocatori chiedono garanzie? E i dipendenti pure? 

"I giocatori e tutti avranno, a breve avranno tutte le cose che chiedono".

Cosa le ha riferito Manenti dopo l'incontro con il sindaco? 

"Non glielo posso dire, so solo che è rientrato con il morale a pezzi. Non avverte fiducia. Il sindaco è arrivato a dire che chiuderà lo stadio. A noi un campo ci serve, se il sindaco chiude il Tardini giocheremo a Reggio, un campo ci serve per forza".

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