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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Parma | Musetti: 'Siamo un cantiere aperto' - Melandri: 'In campo partita per partita'

Nel pomeriggio del 9 agosto abbiamo intercettato a Collecchio Riccardo Musetti e Daniele Melandri prima della seduta di allenamento pomeridiano alla quale ha partecipato anche Capitan Lucarelli

Nel pomeriggio del 9 agosto abbiamo intercettato a Collecchio Riccardo Musetti e Daniele Melandri prima della seduta di allenamento pomeridiano alla quale ha partecipato anche Capitan Lucarelli. 

Parma, allenamento del 9 agosto

 

RICCARDO MUSETTI 

Questa è la prima stagione in D, molte in Lega Pro, qualcuna in C2, ma è la prima volta che fai un “passo indietro”, fatto anche “a causa” del Parma, no?

“È la mia prima stagione in D, ma non ci ho pensato due volte. Mi ha chiamato il direttore, e anche se è in Serie D e io non volevo scendere, ma credo di aver fatto la scelta giusta, lo spero”.

Speriamo anche che sia solo un anno di D, per risalire in fretta almeno in Lega Pro. Con che ambizioni parte il Parma in questa stagione?

“Penso che parta con degli obbiettivi ambiziosi, perchè c’è la voglia di tornare nel calcio che conta il prima possibile. È una cosa strana per il Parma, perchè è stata sempre abituata a vedere palcoscenici importanti, e credo che non sia facile nemmeno per la gente, ma spero che noi giocatori riusciremo a dare loro delle soddisfazioni”.

Quale sono le sensazioni sul Mister Apolloni?

“Sono buone. Ora siamo un cantiere aperto, ci vuole ancora un po’ di tempo, ma sono convinto che la società metterà a disposizione del Mister una squadra competitiva”.

L’attacco in questo momento è il reparto più abbondante. Sei forse tu l’unica punta centrale vera e propria. Ti aspetti che arrivi qualche altro giocatore nel tuo ruolo? Quali sono le tue aspettative dal punto di vista dell’impiego sul campo?

“Sinceramente non ho parlato di queste cose, credo che la società faccia le sue scelte, ma credo che arriverà qualche giocatore nuovo, ma se non arriverà vorrà dire che siamo stati bravi noi a convincere lo staff”

Che tipo di giocatore sei?

“Sono un giocatore di movimento, non sono una punta statica, mi piace muovermi, ho giocato in quasi tutti i ruoli ma preferisco giocare davanti, facendo movimenti intelligenti. Penso che proprio il movimento sia il mio punto di forza”.

Come state vivendo l’aspettativa nei vostri confronti? Ci sono 8mila abbonati…

“Di sicuro servirà da stimolo, ci darà una spinta in più. Mi piacciono queste situazioni, spero di regalare molte soddisfazioni a questi tifosi che ultimamente hanno avuto solo delusioni”.

C’è anche l’obbligo dei giovani, quanto è importante il vostro ruolo, da giocatori più esperti, nel loro inserimento?

“Cerchiamo di metterli nella condizioni di esprimersi al meglio, e spero che ci diano una grossa mano”.

Ieri eri anche te al Tardini, che effetto ti ha fatto?

“Avevo voglia di scendere in campo subito… Per me personalmente sono molto contento che ci sia la voglia di tornare allo stadio. Credo che ci sia una voglia di riscatto anche per i tifosi”.

DANIELE MELANDRI

Ci parli della tua carriera? Anche nella scorsa stagione sei stato molto positivo dal punto di vista realizzativo. Con che background e con quali aspettative ti avvicini a questa stagione?

“Arrivo carico, sono in una piazza importantissima e non ho tardato molto per accettare questa proposta. È una buona opportunità per la mia carriera, e l’obbiettivo è cercare di ripetermi, fare più gol possibili e vincere il campionato con il Parma. L’anno scorso ero a Forlì, ho fatto lì quattro anni, uno di Serie D e tre di Lega Pro, prima avevo fatto altri cinque campionati in Serie D”.

Quindi conosci bene la Serie D. Qual è il segreto per vincere il campionato?

“Non credo che ci sia un segreto, diciamo che l’obbiettivo è fare gruppo, ci sono giocatori molto forti, la società ne comprerà anche altri e sono tutti giocatori di una categoria superiore. Giocando di squadra potremo dare soddisfazioni”.

In molti vi conoscete già, essendovi trovati contro in diverse situazioni. Questo di sicuro aiuta, immagino…

“Conoscersi è già qualcosa, questi giorni di ritiri ci aiuteranno a conoscerci sia in campo che fuori per unirci il più possibile, e darci una mano nei momenti di difficoltà, che speriamo siano pochi, per vincere questo campionato”.

E l’obbligo di vincere?

“Non dev’essere un peso, dobbiamo andare in campo partita per partita, per cercare di vincere. Io personalmente non ho mai giocato davanti a così tante persone,

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