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VISTA DALLA CURVA | Per fortuna abbiamo pareggiato...

Il racconto di Luca Cavallina

Tanto tuonò che piovve.

La squadra non ha potuto fare altro che incassare una pioggia di fischi strameritati prima di rientrare negli spogliatoi al termine di novantasei minuti giocati con una sufficienza per lunghi tratti irritante. Nemmeno il rigore trasformato dalla Belva Ceravolo ha consentito ai crociati di ribaltare una prestazione imbarazzante.

Le prerogative per dimostrare a noi tifosi che le opache prestazioni di Brescia e Cremona fossero solo ricordi amari c'erano tutte: un Perugia rimaneggiato e scarico ed una curva affollata da tantissime bandiere avrebbero dovuto caricare la compagine crociata a fare del grifone un sol boccone invece abbiamo rimediato l'ennesima figuraccia della stagione e quest' oggi anche per me, strenuo difensore del mister, si è raggiunto l'apice del brutto (calcisticamente parlando).

Il Parma è partito subito forte e complici le difficoltà della difesa umbra e le uscite allegre dell'estremo difensore Leali (rinuncio a trascrivere le battute post-Sanremo riguardo a Leali) sfiora due volte la rete: prima Lucarelli di testa spedisce fuori a porta vuota poi Dezi che, a tu per tu col portiere, gli calcia addosso. Dopo questi due lampi la partita si spegne, il Perugia inizia a menare ed i crociati abbassano il ritmo. Il match diventa talmente lento che al confronto la littorina Parma-Suzzara sembrerebbe un TGV. Il primo tempo va in archivio sullo zero a zero.

La ripresa inizia sulla stessa lunghezza d'onda. Dezi prova a prendere in mano il centrocampo ma dimostra, ancora una volta, di avere il mio stesso ritmo partita ma metà della mia grinta, a mia discolpa dico solo che non faccio il calciatore, sono un po' sovrappeso ed ho i piedi esattamente come quelli di Totò Di Gaudio ovvero montati al contrario. A rompere la noia del secondo tempo ci pensa Mustacchio abilissimo a mettere il pallone sul testone di Alberto “cuore ingrato” Cerri che brucia Lucarelli e realizza il vantaggio ospite. Applausi a scena aperta per il primo gol sotto la Nord del centravanti di San Secondo, peccato solo che l'abbia realizzato con la maglia sbagliata e in un momento assolutamente inopportuno (si scherza, ovviamente). Al gol di Cerri la Nord è letteralmente esplosa invitando i giocatori a tirare fuori le p… il carattere.

D'Aversa prova a scuotere la squadra dentro Ciciretti e Ceravolo fuori Insigne e Calaiò ma la musica non cambia e, se il buon Giangiacomo Magnani da Correggio, all'esordio in serie B, non avesse deciso al minuto ottantatrè di abbattere Da Cruz in area probabilmente questa partita l'avremmo pareggiata nel 2028. Rigore, ed esecuzione perfetta di Ceravolo. Pari e Parma che si riversa in attacco a cercare il colpaccio, per fortuna il vantaggio non arriva. Dico per fortuna perché è veramente ora di fermarsi e riflettere: il Parma è scarico, gioca sempre uguale, è prevedibile e disunito, alcuni giocatori sembrano demotivati, altri hanno esaurito le energie (su tutti Lucarelli e Calaiò) ed avrebbero bisogno di tirare il fiato, se avessimo vinto avremmo nascosto ancora la polvere sotto il tappeto quindi bene il pareggio. Ora testa all'Empoli e fuori davvero gli attributi perché altrimenti Caputo e soci ci asfaltano.

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