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L'applauso del Tardini, le carezze di D'Aversa e Scozza: il Parma ha bisogno di Inglese

L'attaccante non segna in casa dal 27 gennaio del 2019 (dalla gara con la Spal). Ha sbagliato il rigore ma il gruppo punta sul suo rientro

Il peso dei ventidue milioni di euro probabilmente sta premendo forte: talmente forte che probabilmente gli sta schiacciando anche la sua lucidità. Offuscato, insicuro, Roberto Inglese sembra essere anche spaesato a tratti. Le aspettative che la gente nutre nei suoi confronti forse sono troppo pesanti, e troppo pesante probabilmente è il suo orizzonte d’attesa nei confronti di se stesso. Da quando è arrivato a Parma, Roberto Inglese ha sempre mostrato il suo carattere forte, quello che gli ha permesso di caricarsi sulle spalle la squadra nei momenti di difficoltà.

Nella sua seconda vita nel Ducato, l’attaccante ha voluto fortemente tornare a vestirsi da leader: ‘Devo molto a questa piazza, voglio ripagare la società per gli sforzi che ha fatto nel riportarmi qui’. Come se si fosse sentito in debito da subito, Inglese, nei confronti del Parma che ha voluto scommettere su di lui e nei confronti dei tifosi, di cui si è detto innamorato alla prima conferenza stampa. E che, di conseguenza, lo amano per come si è sempre sbattuto, distinto, fatto piacere. Come se dovesse dimostrare il suo valore a ogni pallone che tocca, Inglese. Che per ora fatica a sorridere però e a esprimersi. A giocare sereno. Roberto D’Aversa gli ha teso una mano dopo il rigore sbagliato contro il Sassuolo, momento clou del suo periodo nero: 'Non deve dimostrarmi nulla – ha detto il tecnico in conferenza stampa – io l’ho voluto a tutti i costi perché credo molto in lui e deve giocare tranquillo per dimostrare quanto vale”. E che valga tanto per il Parma non deve certo dirlo Roberto D’Aversa, basta solo buttare un occhio ai numeri del passato, di appena una stagione fa: i suoi gol sono stati fondamentali per salvare la squadra. Ma quegli stessi numeri adesso non gli tendono certo una mano: con un gol e un assist in Coppa Italia con il Venezia, Inglese conserva uno score tutt’altro che positivo. L’unica gioia di Udine per ora non gli dà soddisfazione, lo fa giocare contratto e pieno di pensieri. Mercoledì aveva la grande occasione di potersi mettere alle spalle un periodaccio, ma non lo ha fatto.

Poteva aggiornarli questi numeri che per ora lo inchiodano e dicono che l’ultimo gol in casa, Inglese lo ha segnato proprio su rigore, contro la Spal, a fine gennaio. Fu l’inizio della crisi del Parma, amplificata dal suo infortunio. La salvezza arrivò senza il suo contributo, costretto a rimanere fuori per più di due mesi, con la parentesi di Bologna che non gli portò certo il sorriso, anzi, né aumentò i rimpianti. Quella stessa salvezza aveva accelerato le manovre per riportarlo a Parma, la stessa piazza che lui ha voluto fortemente. E nella quale è arrivato carico a bomba per dimostrare di aver fatto la scelta giusta. E lo ha capito quando il Tardini gli ha tributato l’applauso più bello al minuto 78’ quando D’Aversa gli ha risparmiato gli ultimi dieci minuti di passione per restituirlo al pubblico che lo ha sostenuto con un applauso fragoroso. Perché ha capito che un giocatore non deve essere giudicato da un calcio di rigore, ma dal coraggio, dall’altruismo.

E se pure Inglese non avesse fantasia, beh, ha comunque potuto sentire il calore della sua gente che non dimentica quello che l’attaccante ha fatto in questi anni. Facile in casi come questi parafrasare i versi di De Gregori, ma se un giocatore si giudica dal coraggio e dall’altruismo, Roberto Inglese è l’uomo giusto da prendere a esempio. E il Parma lo ha capito, basta sentire Scozzarella: “E’ stato bellissimo l’applauso del pubblico ad Inglese, noi abbiamo bisogno di lui – ha detto alla fine della partita -. Roberto è un ragazzo che lavora tanto, non si limita mai niente in campo: se posso dargli un consiglio, può fare una corsa in meno per essere un po’ più lucido ma è comunque solo questione di tempo e appena inizierà a stare al 100% tornerà sui suoi livelli”. Adesso deve solamente capirlo lui, che in questo momento sembra essere oppresso dal peso delle aspettative. 

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