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Parma-Sassuolo 1-3 | Sotterrato dai fischi, sarà solo Donadoni a pagare?

Finisce con i fischi di una curva spazientita, che vuole parlare con Ghirardi e non con i giocatori, come a Bergamo. Il presidente, sceso in campo l’ultima volta il 18 maggio per festeggiare, oggi rimane impietrito e non sa che pesci prendere

Finisce con i fischi di una curva spazientita, che vuole parlare con Ghirardi e non con i giocatori, come a Bergamo. Il presidente, sceso in campo l’ultima volta il 18 maggio per festeggiare, oggi rimane impietrito e non sa che pesci prendere. Il 3 a 1 costerà caro a Donaodni? Vedremo, intanto c’è da digerire una sconfitta che vale doppia e che sotterra una squadra già ultima.

IL MATCH - Con il Sassuolo, Donadoni non si fida, nemmeno dei numeri. Contro il peggiore attacco della A, appena 4 i gol segnati dai neroverdi in campionato, il tecnico crociato preferisce la quantità alla qualità. Non c’è Zaza, forse pericolo numero uno della squadra di Di Francesco, ma il Parma non è tranquillo. Forse è troppa la voglia di uscire dal baratro dell’ultimo posto, davvero, tanto è che Rispoli, Gobbi e De Ceglie giocano tutti insieme. Il solo Cassano in avanti, nella fase offensiva, viene supportato da gente che di ruolo fanno i terzini. Aiutato dall’ex Juventus e dal numero 33, FantAntonio non trova i soliti guizzi. Tutto questo per contenere le avanzate di Berardi e Sansone, nemmeno fossero Bale e Ronaldo. In mezzo al campo tanta gente forte fisicamente, con Acquah e Mauri, c’è anche Lucas Sousas. La qualità sta dall’altra parte, con Missiroli, Berardi e Sansone pronti a innescare Floccari,  che risponde presente al 21’. Il colpèo di testa inchioda Mirante e Donadoni resta impietrito. I tifosi reagiscono, supportano ma al 24’, quando Lucarelli si fa bruciare ancora da Acerbi, partono i cori  di incoraggiamento, quelli forti, già ascoltati a Bergamo: “fuori le p…”, ma la reazione sta tutta in un tiro di Cassano deviato, mentre a bordo campo Coda si scalda. E Taider colpisce il palo su punizione.

LE PAGELLE 

La faccia di Ghirardi è incredula, quella di Donadoni esausta, Cassano si guarda intorno e non capisce, Felipe si affida a Dio e il secondo tempo comincia con un super gol di Taider, un sinistro che si insacca all’incrocio dei pali. Applaudito anche dalla curva Nord, sportiva al massimo. C’è Coda in attacco, in quello che è diventato un 4-4-2 con Acquah sulla destra e De Ceglie a sinistra. Reazione? Nemmeno un briciolo, solo quella spazientita dagli spalti, di una curva delusa e arrabbiata, che ne ha per tutti, per Ghirardi in primis. E c’è da ringraziare Berardi che, sul 3-0, non segna il quarto, tutto solo davanti a Mirante. L’attaccante spedisce fuori con la testa. Il ruggito d’orgoglio ce l’ha Coda, con un sinistro impegna Consigli che si distende bene. Ma non può nulla al 78’, quando Cassano appoggia in rete una palla sporcata da Consigli, non impeccabile sul crossi di Ghezzal. E Lucas va vicino al 2-3, con un tiro a giro fiacco che Consigli smanaccia. 

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