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Parma | La civile protesta dei tifosi: e c'è anche Sandro Melli

Ormai, anche per i tifosi, il vaso è colmo e domenica pomeriggio lo hanno comunicato alla città. Gli ingressi dello stadio Tardini sono stati chiusi simbolicamente con cartelli 'Chiuso per rapina'. Il sindaco: "Manenti è scappato? Spero di no..."

Quella di domenica è stata l'ultima giornata di una settimane che per il Parma è stata pessima. La più brutta della sua storia, la peggiore di sempre. Di pallone, in questa città, non si parla più. La partita non c'è stata, la gara con l'Udinese è saltata, a causa della mancanza dei soldi per pagare gli steward. Tavecchio ha chiuso, ha detto no, per mettere un po' di pressione a Giampietro Manenti, il nuovo proprietario del Parma che, fino ad ora ha fatto tutto tranne che pagare. E' scappato, si è fatto rincorrere, si è inventato scuse per prendere tempo, ha parlato con la squadra ma non ha mantenuto le promesse.

PIZZAROTTI: 'MANENTI NON TORNA? SPERO DI NO'- "Manenti? Dovevo incontrarlo stasera per iniziare a guardare i conti e vedere le possibili soluzioni ma è stato impossibilitato e abbiamo ripianificato l'incontro per martedì in Comune assieme ad assessori e tecnici. Ma è una situazione non recuperabile, non c'è credibilità e non c'è voglia di presidenti di questo tipo". È duro il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che dai microfoni di Sky Sport attacca il proprietario dei ducali. "O chi mette i soldi si dichiara, o lascia il passo e si portano i libri in tribubale, o si permette di far entrare persone credibili e solvibili", aggiunge il primo cittadino di Parma, dubbioso sul fatto che Manenti si presenti martedì: "Da quello che leggo, sembra che non torni. Vediamo, altrimenti credo che la sua credibilità sarà del tutto finita". 

VIDEO | TIFOSI SOTTO CASA DI LEONARDI

Di calcio, non si parla, invece, da un po'. Almeno di quello giocato: solo tribunali, termini giuridici e, tra una istanza e l'altra, il campo viene chiuso negli uffici di Prefettura e Procura. Il Parma sta, forse, salutando il calcio che conta, piano piano si sta defilando a causa di anni di cattiva gestione, per stagioni condotte malissimo dal punto di vista extra-sportivo. Il groppo che i tifosi hanno in gola da mesi è davvero difficile da mandare giù. Si cerca di scioglierlo dopo settimane di silenzio nel tempio del calcio parmigiano: il Tardini, dove poco più di mille tifosi, in maniera pacifica, hanno espresso il loro disagio, il loro disappunto, la loro delusione. Con un corteo partito appunto dallo stadio, gli ultras hanno invitato la nuova proprietà ad andarsene. Cori contro tutti, da Leonardi a Ghirardi fino a Manenti, per poi culminare la sfilata sotto casa dell'amministratore delegato, nel frattempo trasferito in una clinica specializzata, a causa di un malore che lo ha colpito pochi giorni fa, il secondo in poco tempo. 

VIDEO | TIFOSI AL TARDINI:  'IL PARMA SIAMO NOI'

Il sindaco, parte attiva in questa situazione, si è detto dispiaciuto e ha dato un ultimatum a Manenti. Lunedì comincerà una settimana chiave, per tutti, anche per lui. Oltre a Pizzarotti al corteo c'era anche Sandro Melli, indimenticato idolo di una Nord che soffre e che ha il cuore a pezzi. "Sandro Melli segna per noi", gli cantavano, mentre il bomber si defilava e applaudiva, annuiva. C'era anche la Polizia, che non è mai intervenuta, c'arano proprio tutti: dai più piccoli, ai più attempati, dai tifosi storici nei luoghi topici, fino alle new entry, con stendardi e bandiere, sciarpe e striscioni. C'erano anche i tifosi dell'Udinese, pronti a dare sostegno al Parma, arrivati dal Friuli per applaudire l'iniziativa. 

Parma | I tifosi contestano nuova e vecchia proprietà

Striscioni contro Ghirardi e Leonardi, definiti "danni permanenti", posto all'entrata dello Stadio. Cori pieni di veleno, che intonavano lo sdegno, quello di una comunità intera che vomitava il disgusto addosso a quelli che loro stessi individuano nei presunti colpevoli, per questa situazione diventata insostenibile. Si va verso un fallimento pilotato, si va verso l'azione estrema: portare i libri contabili in tribunale. Probabilmente avverrà a breve, per salvare forse il salvabile, per difendere il titolo sportivo e cominciare da capo, dalla B. Ci si aspetta che nei primi giorni della nuova settimana, qualcosa in questo senso si muova, con la Lega pronta a garantire al Parma, la fine di un campionato travagliato. 

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ORE 14:00 TUTTI AL TARDINI - I tifosi si sono dati appuntamento oggi, domenica 22 febbraio alle ore 14 di fronte allo stadio Tardini di Parma, nonostante il rinvio della partita Parma-Udinese per manifestare il loro amore per la squadra e per chiedere chiarimenti alla nuova proprietà. Ormai, anche per i tifosi, il vaso è colmo e lo hanno comunicato alla città. Gli ingressi dello stadio Tardini sono stati chiusi simbolicamente con i cartelli 'Chiuso per rapina', 'Chiuso per furto', poi i tifosi che hanno risposto all'appello dei Boys si sono radunati di fronte allo stadio ed hanno dato vita ad un corteo che, dopo aver attraversato lo stradone Martiri della Libertà, è giunto in via Solferino, fin sotto casa di Leonardi, l'obiettivo principale della contestazione di oggi, oltre a Manenti. "Manenti vattene, Leonardi vattene' sono stati gli slogan più urlato al megafono e ripetuti dai tifosi. Con il gesto delle manette, sotto casa del dg, si è concluso il corteo. Poco prima dell'abitazione di Leonardi, che non era presente in casa, alcuni poliziotti si sono schierati per impedire il passaggio del corteo ma la situazione, dal punto di vista dell'ordine pubblico, è sempre stata tranquilla. 

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