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Test medici e ritiro: il Parma entra nella fase due

Test medici e tamponi per tutti: così il Parma si blinda a Collecchio

Adesso che è arrivato anche l'ok del comitato tecnico-scientifico per gli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio, si può dire che la fase due del calcio è entrata nel vivo. In nome della prudenza, va detto, ribadita da Roberto Speranza e Vincenzo Spadafora, rispettivamente ministri di Salute e Sport che in queste ore hanno lavorato di concerto per prendere una decisione sulla ripartenza. Decisione a rischio tante volte per l'incomprensibile ostracismo nei confronti del mondo del calcio, dopo che 24 ore fa erano stati riaperti i teatri ed era stato dato il via libera anche ai concerti con pubblico. Decisione incomprensibile, soprattutto se si pensa al distanziamento sociale, dato che sono previste 200 persone (maestranze comprese) per spettacoli al chiuso e 1000 persone per quelli all'aperto.

Il Parma però lavora da tempo per rendere accessibile la struttura di Collecchio. Una struttura munita di ogni comfort, di stanze nelle quali i giocatori solitamente soggiornano durante i ritiri pre-partita, di un dormitorio ai quali accedono i giocatori del settore giovanile, di una sala da pranzo che ospita la squadra alla fine di ogni allenamento, di un cuoco e del suo staff che si prende cura dell’alimentazione. Campi, palestra, piscina e spogliatoio (il luogo da ‘monitorare’ nel primo passo verso la normalità).

In questi giorni ‘fermi’, lontani dal calcio, la società ha provveduto alla sanificazione degli spazi interni, guardando al 18 maggio con fiducia e organizzazione. Dovrebbe infatti partire una sorta di ritiro in una Collecchio blindata, che ospiterà i componenti della rosa (anche gli stranieri sono tornati e dovranno osservare un periodo di isolamento), dello staff tecnico e coloro che saranno ritenuti indispensabili lavorativamente parlando: team manager, staff medico, fisioterapisti, magazzinieri. La società starebbe valutando infatti l'utilizzo esclusivo di una struttura alberghiera nelle vicinanze del centro sportivo, per sistemare il resto della truppa durante il ritiro che partirebbe il 18 e andrebbe avanti per due settimane. Saranno disposti punti igiene ovunque. I cinque campi in erba naturale più il sintetico a disposizione serviranno per i lavori di tecnica e tattica. Per evitare il sovraffollamento e organizzare gli allenamenti, potrebbero essere utilizzati gli spogliatoi della prima squadra, con gli spazi per lo staff tecnico e i magazzinieri e quelli nella palazzina del settore giovanile, collegata da una stradina interna percorribile in macchina e a piedi. In entrambe le strutture ci sono sale massaggi e fisioterapia, magazzini e spazi appositi per la lavanderia.

A Collecchio c’è tutto o quasi per riprendere in sicurezza gli allenamenti. Per quanto riguarda poi i test medici da effettuare, la società è da tempo al lavoro per sbrigare questa pratica essenziale per contenere il contagio. Lo staff medico, con a capo Giulio Pasta, seguito dal medico sociale Paolo Manetti e con la supervisione del delegato alla sicurezza Stefano Perrone, ha da tempo lavorato a un protocollo interno per la sicurezza di tutti coloro che frequentano il centro sportivo. Prelievo della temperatura all'entrata, tamponi per tutti e massima accortezza. Così il Parma andrà in ritiro per un paio di settimane, confidando nella linea del contagio bassa e nelle decisioni travagliate del Governo. Il calcio può abbozzare un sorriso in attesa della ripartenza. 

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