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Parma, parla Gobbi: "Non siamo una squadra da Champions o da retrocessione"

"Si poteva fare di più perchè abbiamo fatto molto bene nel girone d'andata ma ora vogliamo mantenere la decima posizione", ha spiegato il centrocampista crociato che spera di vincere a Palermo

In casa Parma ancora non è tempo di bilinci, almeno fino all'ultima gara di campionato contro in terra siciliana contro il Palermo. Una partita che conta molto per i crociati per mantenere la decima posizione che oltre a mantenerli nella parte sinistra della classifica a ridosso delle "Big", gli consentirebbe di incrementare le casse con quattro milioni in più.

“Manca una partita che rimane importante perché siamo decimi e l’obiettivo è quello di mantenere la posizione. Penso comunque che sicuramente si poteva fare di più, perché abbiamo fatto un girone d’andata dove abbiamo fatto benissimo e poi abbiamo avuto un calo con l’inizio dell’anno in cui non abbiamo dato continuità a quanto fatto nei primi mesi. Nonostante tutto siamo decimi e c’è la volontà di finire bene questo campionato e quindi quella di domenica è una partita fondamentale", ha spiegato Massimo Gobbi in conferenza stampa durante la ripresa degli allenamenti. "A livello personale penso di aver fatto una buona stagione. Ho il rammarico grosso di non aver fatto gol, perché comunque ho giocato tanto e dunque ho avuto possibilità che non ho sfruttato”. Con il passaggio ormai stabile alla difesa a quattro Gobbi ha completato il percorso che lo ha visto iniziare la carriera come centrocampista per arrivare poi ad arretrare la sua posizione. Si vede come possibile difensore centrale in futuro? “Ogni anno si cresce, si cambia, si ha più esperienza e dunque si valutano situazioni in campo in maniera differente. Sono migliorato a fare il difensore, cosa che non avrei mai pensato prima perché fino a qualche anno fa facevo il centrocampista e mi piaceva propormi in avanti. Però penso di poter ancora fare l’esterno. Poi vedremo, in emergenza ho già fatto il centrale in una difesa a tre”. Il calo del girone di ritorno ha diverse ragioni: “Se ci fosse solo una causa, basterebbe individuarla per risolvere i problemi. C’è sempre un mix di cause che vanno a creare certe situazioni: un calo fisico che ci sta sempre in una stagione, un calo mentale dopo il grande girone d’andata, in alcune occasioni abbiamo fatto buona partite prendendo però gol per una disattenzione o per scelte sbagliate. In quel periodo abbiamo comunque lavorato tanto, perché questa è la base del lavoro del mister. E’ un peccato aver avuto quel calo a inizio del girone di ritorno. Ci vuole comunque equilibrio nei giudizi: non eravamo una squadra da Champions League nel girone d’andata e non siamo una squadra da retrocessione ora”. Domenica Gobbi non era in campo causa squalifica ma ha seguito da vicino i festeggiamenti per la vittoria di Wembley e poi la partita contro il Bologna: “Siamo dispiaciuti per non essere riusciti a festeggiare nel migliore dei modi un anniversario così importante per la società, per i tifosi e per la città. Il Bologna ha fatto un gol casuale a inizio partita ma soprattutto nel primo tempo abbiamo giocato praticamente solo noi, abbiamo creato occasioni da gol ma non siamo riusciti a pareggiarla e così, mano a mano che passa il tempo, si cerca poi anche in maniera disordinata di recuperarla rischiando di prendere il secondo gol, come è accaduto. Dispiace perché era un anniversario che anche noi come squadra ci tenevamo ad onorare con una vittoria. Mi ricordo la partita di Wembley, avevo 13 anni e l’ho guardata a casa con i miei genitori esultando per la vittoria del Parma, che era una squadra simpatica perché fuori dal giro delle solite grandi”. L’ultimo punto per il decimo posto è da conquistare sul campo del Palermo retrocesso: “Ma per questo vorranno chiudere l’ultima partita davanti al proprio pubblico in maniera decorosa, per cui le insidie ci sono. Siamo decimi, vogliamo mantenere la posizione per cui dobbiamo andare a Palermo per fare una bella gara”.

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