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Rischio di abbattimento per l’ex mulino degli Umiliati a Fidenza

A dare l’allarme sono le Sezioni di Italia Nostra di Fiorenzuola e la Sezione di Parma, che lo ha segnalato al Comune fidentino

A Fidenza l’antico mulino degli Umiliati rischia di essere distrutto. A dare l’allarme sono le Sezioni di Italia Nostra di Fiorenzuola, che per prima è venuta a conoscenza di questo pericolo, e la Sezione di Parma, che lo ha segnalato al Comune di Fidenza e alla Soprintendenza chiedendo l’interessamento di entrambi per scongiurare questa demolizione.

Sembra che la struttura in oggetto rischi di essere abbattuta per agevolare la viabilità in uscita dalla città dopo la costruzione di un sottopasso viario per collegare via Pietro Mascagni al nuovo insediamento commerciale che sarebbe previsto sull’ex area industriale già occupata dalle Officine Costa, area prospicente all’ex mulino di via Croce Rossa.

Il complesso noto come mulino Chierici (dal nome dell’ultimo proprietario che lo acquisì nel 1764, come attesta in facciata la targa in cotto, restaurata in anni più recenti dal pittore fidentino Ettore Ponzi) fu edificato dall’ordine degli Umiliati che risulterebbero insediati a Fidenza, con la loro “mansio” nell’attuale via Berenini, attorno al 1268.

L’eventuale abbattimento dell’ex mulino cancellerebbe quindi una testimonianza che affonda le sue radici nella seconda metà del XIII secolo. "Poiché la viabilità funzionale al progettato centro commerciale sull’area ex Costa è di carattere locale, l’Amministrazione comunale di Fidenza potrebbe individuare una soluzione che scongiuri la temuta demolizione dell’ex mulino, confermandone la classificazione di “edificio di interesse architettonico” di cui ai vigenti strumenti urbanistici".

Il complesso è composto da un corpo principale e da due costruzioni laterali circondate dal verde spontaneo, mentre è andata persa la ruota alimentata dall’ex canale degli “Otto mulini”, così denominato per il numero degli impianti molitori che sorgevano lungo questo corso d’acqua. La struttura in oggetto appare in cattive condizioni conservative e quindi si prospetterebbe anche l’esigenza di un suo recupero. Al riguardo "ci si chiede se per questo scopo non potrebbe essere coinvolto l’adiacente Istituto scolastico superiore Solari che tra i suoi indirizzi annovera quello volto alla “salvaguardia, gestione, tutela, conservazione e sviluppo dell’ambiente e del territorio”.

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