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A Sala Baganza una targa in ricordo di Bice Gombi, la benefattrice degli anziani

Grazie al suo lascito oggi sono stati realizzati i 12 alloggi protetti di “Case Gombi” e il centro “Ivo Vespini”. Alla cerimonia erano presenti i suoi familiari

Durante i duri anni a cavallo e dopo le due guerre mondiali, aveva sempre un sacco di farina o di patate da donare a chi ne avesse bisogno. Arrivava anche a mettersi le mani in tasca.    

Bice Gombi era una signora minuta dal cuore grande, con una profonda fede in Dio e modi gentili. Amava talmente il prossimo che alla sua morte, nel 1956, lasciò la sua casa di Sala Baganza alla Parrocchia, inserendo nel testamento una precisa volontà: l’immobile e le sue pertinenze avrebbero dovuto essere destinati alla cura degli anziani.

Una volontà che, al termine di un tortuoso cammino, nel 2016 ha dato vita a “Case Gombi”, 12 appartamenti attrezzati per ospitare persone in età senile e alla nuova sede del Circolo Anziani “Ivo Vespini”, collocati nella centralissima piazza Gramsci, a due passi dalla scuola per l’infanzia. Un luogo di socialità, punto di incontro tra nonni, figli e nipoti, rispettoso delle ferree volontà di Bice Gombi, che gli eredi, la comunità e l’Amministrazione comunale salese hanno voluto ricordare con una targa commemorativa in marmo, inaugurata nella mattinata di martedì 19 luglio e collocata, miglior luogo non avrebbe potuto esserci, nel corridoio di ingresso di “Case Gombi”. Una targa che reca una scritta, in cui si riassume il senso della vita per Bice: “Trascorse in serenità operosa la sua lunga vita terrena pregando - amando - beneficiando”. Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al sindaco Aldo Spina e all’assessore alle Politiche sociali Giuliana Saccani, sono intervenute le nipoti della benefattrice: Vittoria Amighetti, con la figlia Elisa Piccio e il nipote Luca Vallisneri, Anna Campana e Roberta Del Frate.

Vittoria Amighetti ha raccontato la storia della famiglia e della zia, che «quando qualcuno aveva bisogno, lei c’era», mentre Campana, che ricopre anche la carica di consigliere comunale, ha sfogliato il libro dei ricordi di quella «donna anziana, ottocentesca, vestita sempre con pizzi. Bice sapeva farsi rispettare ed era molto legata a questa casa, che era la casa di famiglia dove tutti ci ritrovavamo. Una casa piena di ricordi. Là c’era un fico e lì c’era il campo da bocce. Sono molto contenta di quello che è diventata oggi, grazie al forte impegno dell’Amministrazione comunale».

«I vostri racconti valorizzano quanto è stato fatto in questi anni - ha sottolineato l’assessore Saccani -. La signora Gombi è stata una grande risorsa per la nostra comunità e il suo altruismo ha permesso la realizzazione degli alloggi destinati alle persone più vulnerabili, che vengono seguite dai servizi sociali e con i quali abbiamo un rapporto diretto, caratterizzato da una grande attenzione ai loro bisogni».

«Crediamo che il gesto di solidarietà di Bice Gombi molto chiaro nei confronti degli anziani sia stato, nonostante il lungo percorso, ben onorato - ha ribadito il sindaco Spina –. L’Amministrazione comunale ha cercato di valorizzare al meglio questo bene e crediamo che il risultato abbia rispettato le sue aspettative, peraltro creando un contesto sociale vivo e importante. Un altro aspetto che mi preme sottolineare - ha aggiunto il primo cittadino -, è che questa targa commemorativa sia stata voluta dagli eredi e questo penso sia molto significativo. Avrebbero potuto considerare il gesto di Bice Gombi come una privazione del proprio patrimonio, ma il fatto che oggi siano qui, significa   non soltanto che quel gesto è stato compreso, ma anche condiviso».

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