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Aeroporto: ricorso al Tar contro l'allungamento della pista

In azione le associazioni Legambiente, NoCargo e Wwf

Le associazioni di Parma Legambiente, NoCargo e Wwf hanno presentato un ricorso al Tar di Bologna contro il parere di compatibilità ambientale espresso dal ministero per la Transizione Ecologica al progetto di allungamento della pista dell'aeroporto Giuseppe Verdi. Le associazioni, come già affermato in una lettera inviata ai due ministri che si sono succeduti (Sergio Costa e Roberto Cingolani) prima dell'approvazione ufficiale del parere, ritengono infatti che la Valutazione di impatto ambientale (Via)accordata presenti "vizi procedurali e di merito" e non dia "adeguata risposta" alle osservazioni che a più riprese hanno depositat sul progetto, in ordine a carenze e impatti ambientali e sulla salute. "Lo stesso parere della commissione tecnica del ministero riconosce l'esistenza di lacune e criticità nella valutazione degli impatti, come ad esempio gli effetti sulla salute legati all'inquinamento dell'aria, ma rimanda il loro approfondimento, attraverso studi e monitoraggi, ad una serie di prescrizioni che dovranno essere verificate in fase attuativa del progetto", viene sottolineato. Gli ambientalisti sostengono invece che tali valutazioni "andavano fatte prima e che le evidenti carenze dello studio di impatto ambientale, rimaste tali anche dopo le integrazioni del proponente, avrebbero dovuto portare ad un chiaro rigetto del progetto".

In dettaglio "particolarmente carenti, per non dire assenti, appaiono le considerazioni sull'incremento del rischio di incidente aereo per la popolazione e le infrastrutture". Dal momento che, dicono Wwf, NoCargo e Legambiente due scuole di Baganzola e la linea ferroviaria Tav ricadrebbero con l'allungamento della pista in una zona di rischio intermedio (zona B), mentre l'autostrada A1 ricadrebbe nella fascia più elevata (A). Nel progetto è prevista poi la costruzione di una nuova strada, giudicata dannosa per la salute dei residenti per l'aggravio di traffico e di smog. Perplessità, infine venogno espresse sulla sostenibilità del Piano economico finanziario, aspetto su cui anche Comune di Parma e Regione avevano chiesto lumi con un'osservazione. "Il costo di 20 milioni di euro previsto dal Piano degli investimenti, di cui 12 finanziati dal ministero delle Infrastrutture, rischia in realtà di rivelarsi ben maggiore e di essere ancora una volta accollato al pubblico", dicono i ricorrenti. Per sostenere le spese legali del ricorso sarà lanciata una campagna di raccolta fondi mentre è già indetta per il 5 giugno (dalle ore 10) una manifestazione in piazza Garibaldi.

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