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Anolino solidale per la prima volta nel carcere di Parma

Parma facciamo squadra: la generosa maratona di mani in pasta è entrata per la prima volta all'interno degli Istituti Penitenziari di Parma. Sindaco, Vescovo, Presidente della Provincia e del Consiglio Comunale, i main Sponsor Barilla, Chiesi e Conad, il Presidente Fondazione Cariparma e il Direttore Azienda Ospedaliera tra i detenuti

A Parma facciamo squadra! Tutti insieme. Anche chi sconta un periodo di detenzione in via Burla è alle prese con sfoglia e ripieno per quella generosa ed ormai tradizionale iniziativa che coinvolge Parma ad ogni Natale. Gli anolini solidali, partendo dal cuore di un'identità gastronomica di città, hanno reso protagonisti di un laboratorio di gastronomia solidale anche i detenuti del carcere. La maratona tra pasta e ripieno che porta sulla tavola delle Feste gli anolini dei volontari (per questa edizione quasi 2000) ha scelto come buona causa, per il Natale 2022, quella di sostenere l'inclusione sportiva di ragazzi e ragazze con disabilità. 

All'iniziativa, in questa sede speciale, non ha voluto mancare il Sindaco Michele Guerra che insieme al Vescovo Mons. Enrico Solmi,  al Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Massimo Fabi,  al Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi, ai rappresentanti di Barilla, Chiesi e Conad (sponsor della manifestazione), al Presidente della Provincia di Parma Andrea Massari, al Consigliere Regionale Matteo Daffadà, ad Arnaldo Conforti Direttore CSV Emilia, a diversi Assessori ede ai capigruppo del Consiglio Comunale ha portato gli auguri per le prossime Festività.  

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"Siamo molto contenti quando, come in questa occasione, si riesce a costruire un ponte, a consolidare il lavoro quotidiano che viene fatto all'interno del carcere per connettersi in maniera vitale alla città, per superare barriere e steccati attraverso il pieno coinvolgimento reciproco a favore delle persone svantaggiate." ha sottolineato Maria Clotilde Faro, responsabile dell’area giuridico pedagogica insieme  al Comandante Nicolino Di Michele, agli agenti di Polizia Penitenziaria e a Giuseppe La Pietra per CEFAL coordinatore delle attività formative professionali all'interno del carcere e impegnato nella pastorale carceraria.   

Le autorità sono state accolte con entusiasmo e dolcezza: con un laboratorio prontissimo a produrre anolini perfetti sotto la guida degli chef di Parma Quality Restaurants, con fragranti cantucci alle mandorle appena sfornati e, per tutti, anche un omaggio frutto del progetto di apicoltura "Non è una Burla... è miele!".

"Questo carcere è di fatto un quartiere della città e la spinta innovativa della Direzione, dell’area giuridico pedagogica e di quanti vi operano, a diverso titolo, ha fra i suoi obiettivi quello di favorire e consentire a tutte le realtà territoriali la conoscenza dell’Istituto ed aprire sempre più a percorsi che consentano il reinserimento socio lavorativo ed affettivo delle persone detenute. Crediamo molto nell’essere parte di una squadra territoriale più ampia” – ha affermato il Direttore degli IIPP, dott. Valerio Pappalardo – “Le persone detenute in questo carcere, accompagnate e supportate dal mondo del volontariato, da personalità del mondo istituzionale, politico e cittadino, si adopereranno al fianco e a sostegno dei destinatari del progetto per costruire una comunità più inclusiva che possa garantire a bambine e bambini con disabilità intellettiva il diritto ad attività sportive, artistiche, musicali insieme ai propri coetanei. Questa volta – ed è questo il valore aggiunto - i detenuti saranno protagonisti e non destinatari di azioni solidali”.

Sono dodici i detenuti coinvolti nella produzione di anolini solidali. Al loro fianco, il 2 e 3 dicembre lavoreranno e si alterneranno i volontari del CSV e del CSS nel  rinnovato laboratorio del padiglione dell’alta sicurezza, dove quotidianamente vengono svolte alcune attività di formazione professionale del settore ristorazione, il corso scolastico dell’Ist. Alberghiero Magnaghi ed altri momenti formativi, come quello che vede impegnati i detenuti nel progetto "Pane libero & solidale", la produzione del pane per le mense della Caritas e di P. Lino e le ostie per le parrocchie della diocesi.

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