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Diritti umani, parte da Parma la protesta per l'arresto del palestinese Belal Jado: "E' un amico e un fratello per i parmigiani"

Potere al Popolo: "E' uno delle migliaia di prigionieri rinchiusi nelle carceri israeliane, spesso senza accuse specifiche"

Belal Jado, attivista palestinese e responsabile del centro "Amal al Mustaqbal" del campo profughi di Aida alle porte di Betlemme, è stato arrestato dai militari israeliani la notte del 16 gennaio. Da Parma, dove Bilal è stato ospite in varie occasioni, l'ultima delle quali a settembre in occasione della festa "Hasta Siempre Bagna" in Cittadella, parte la protesta e le richieste per la sua liberazione. "Belal - sottolinea Potere al Popolo di Parma - è uno delle migliaia di prigionieri rinchiusi nelle carceri israeliane, spesso senza accuse specifiche. Un amico ed un fratello per i parmigiani che lo hanno conosciuto" 

"Mentre a Jenin si contano le vittime dell'ennesima incursione dell'esercito israeliano (9 morti e decine di feriti) - si legge in una nota di Potere al Popolo di Parma - ci giunge la notizia che l'autorità militare israeliana ha comminato altri 8 giorni di detenzione amministrativa a Belal Jado. La notte del 16 gennaio, Belal, responsabile del centro "Amal al Mustaqbal" del campo profughi di Aida alle porte di Betlemme, è stato arrestato con un'incursione nella sua abitazione. Da allora è detenuto nel carcere di Ofer per "indagini approfondite" e a nessun esterno è concesso vederlo o avere un colloquio.

Non sono state rese note le accuse a lui rivolte, forse avere contatti e progetti con organizzazioni internazionali solidali con la Palestina? Il compagno e amico Belal Jado è infatti da sempre molto attivo anche in Italia; ed è stato ospitato a Parma molte volte, l'ultima a settembre in occasione della festa "Hasta Siempre Bagna" in Cittadella. In ognuna di queste preziose occasioni, Belal ha raccontato a tanti giovani, e non solo, la situazione in Palestina, quella attuale e della sua lunga storia di oppressione, permettendoci di conoscere le sofferenze del suo popolo. Il rapporto di solidarietà internazionale e amicizia consolidato negli anni, ha portato al centro Amal di Betlemme (https://m.facebook.com/amalalmustakbalcenter/) decine di attivisti, molti parmigiani, che, partecipando alle attività con i bambini che lo frequentano, hanno avuto la possibilità di vivere la tragica quotidianità di quelle terre.

Belal è uno delle migliaia di prigionieri rinchiusi nelle carceri israeliane, spesso senza accuse specifiche. Un amico ed un fratello per i parmigiani che lo hanno conosciuto. Per lui e tutti i prigionieri rinchiusi nelle carceri sioniste, chiediamo l'immediata scarcerazione" 

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