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Christian Donelli

Giornalista ParmaToday

Chiedilo a Parmatoday - "Caos passaporti: da 5 mesi cerco di prendere un appuntamento". Baby gang a Fidenza: "Mio figlio 15enne ha paura ad uscire di casa"

La posta dei lettori: le vostre domande e curiosità su politica, sport, attualità e cronaca e le risposte della redazione

E' nata da poco una nuova rubrica pensata solo per i lettori. Scriveteci le vostre domande e curiosità su politica, sport, attualità e cronaca. La redazione risponde. Segnalateci - utilizzando l'indirizzo mail parmatoday@citynews.it o la nostra fanpage di Facebook - i vostri quesiti, specificando che riguardano la rubrica 'Chiedilo a Parmatoday'. Riporteremo - ogni martedì e venerdì - le vostre domande e le risposte della redazione di Parmatoday. 

LA LETTERA DI THOMAS - "Gentile redazione, volevo segnalare un grave disservizio dell’ufficio passaporti della Questura di Parma. Oggi sono ben cinque mesi che cerco di prendere un appuntamento online con la questura di Parma, per rinnovare il mio passaporto prima della scadenza. Niente da fare, il primo mese risultava tutto pieno fino a marzo e da ormai due mesi non ci sono disponibilità. L’appuntamento dovrebbe agevolare e snellire l’attesa invece è fermo, bloccato. Trovo assurdo questo disservizio per così tanto tempo".

La risposta della redazione - E' un problema che come Parmatoday abbiamo sollevato da tempo e che stiamo continuando a seguire con attenzione. Riguarda moltissimi parmigiani che ogni giorno si recano negli uffici della Questura di Parma per avere informazioni, fissare un appuntamento o ritirare il passaporto. Anche prendere un appuntamento online è ormai un'utopia. Nel mese di gennaio, in occasione dei due open day, si sono verificare code fin dalle 3 di notte davanti alla Questura: i cittadini hanno atteso ore per riuscire ad entrare nei primi 70. E questo non è stato l'unico disservizio: anche un agente di viaggio ci aveva segnalato attese nell'ordine dei cinque mesi. A breve realizzeremo un nuovo servizio proprio su questo tema. 

LA LETTERA DI LILIANA -  Buongiorno io vorrei rivolgere una domanda al sindaco di Fidenza nonché presidente della provincia il signor Massari. Per quale motivo avete dimenticato che i ragazzi hanno diritto di divertirsi e serenamente uscire sabato sera a fare un giro in piazza? È più importante per voi continuare con questa finta integrazione, ignorando assolutamente la problematica che avete creato mettendo in strada delle persone che non hanno assolutamente da fare tutto il giorno, se non spacciare. Alla sera ragazzi di 15 anni si ritrovano a dover vedere questi personaggi che si picchiano, che tirano fuori coltelli o spray al peperoncino. Dove finisce la mia libertà? E la loro dove inizia? Ogni giorno a me sembra che la libertà venga limitata a favore della libertà di persone che non rispettano le leggi. Non hanno il minimo rispetto delle persone intorno a loro, del bene comune. Ma se questo modus operandi va avanti da anni è solamente colpa vostra. Se un ragazzo oggi deve aver paura a salire su un treno, su un autobus perché potrebbe essere aggredito probabilmente avete sbagliato qualcosa se non tutto".

La risposta della redazione - Il problema che solleva Liliana è molto importante e non riguarda, purtroppo, solo Fidenza ma anche Parma - soprattutto alcuni quartieri - e altri Comuni della nostra provincia. E' difficile dare una risposta semplice: l'azione delle forze dell'ordine insieme ad un intervento sul tessuto sociale e sulle famiglie - soprattutto quelle più problematiche anche per questioni legate al reddito e all'integrazione - potrebbe essere una delle possibilità di intervento per porre rimedio alla situazione attuale. E' inaccettabile che un ragazzo di 15 anni abbia paura ad uscire di casa per la presenza di alcuni suoi coetanei violenti e che si cimentano volentieri in risse e scontri, intimidendo anche gli altri giovani della città, bersagli per loro forse più semplici. Il sindaco ha sicuramente alcuni strumenti per intervenire ma non crediamo che la 'colpa' possa essere addossata a lui, come agli altri primi cittadini. E' un lavoro molto difficile che, per esempio a Parma, la giunta Guerra sta portando avanti con il progetto Legalità e coesione che ci auguriamo possa estendersi in futuro anche a Fidenza. 

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