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Caso Diamanti: risarcimenti per 34 milioni di euro. Parte l'insinuazione al passivo

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Una vicenda complessa, iniziata nel 2017 e non ancora conclusa del tutto, che ha riguardato centinaia di cittadini a Parma e provincia, in particolare clienti della Banca Popolare di Milano (BPM) che si sono rivolti a Federconsumatori per ottenere un risarcimento con un percorso che si è rivelato lungo e complesso ma che ha portato a importanti risultati, con 34 milioni di euro di risarcimento a livello regionale, dove sono stati in tutto 2.521 i cittadini che si sono affidati a Federconsumatori.

La vicenda originava dalla vendita effettuata da un soggetto specializzato, Intermarket Diamond Business (IDB), di diamanti da investimento, presentati dalle Banche stesse come un’occasione imperdibile per ottenere ottimi rendimenti. In realtà il vero valore delle pietre era assai distante da quello richiesto, per il sommarsi di provvigioni e per la supervalutazione delle stesse. Ad acquistare i diamanti sono state decine di migliaia di persone, a livello nazionale, a volte anche gli stessi dipendenti delle Banche. A dispetto dell'aura che gode un investimento in diamanti, la grandissima parte delle persone coinvolte erano piccoli risparmiatori, vale a dire pensionati, operai, impiegati; persone convinte ad investire una parte rilevante dei propri risparmi dal “miraggio” della crescita inarrestabile del valore dei diamanti. Una vicenda, quella della vendita di diamanti tramite le filiali delle Banche, oggetto di una indagine che ha visto la richiesta di rinvio a giudizio, da parte della Procura di Milano, di 87 dirigenti e 5 Banche.

Da qualche settimana è partita una nuova fase, quella della insinuazione tardiva al passivo nel fallimento IDB. Il Curatore fallimentare ha individuato una cospicua quantità di beni da liquidare, di proprietà della Società fallita, tra cui diamanti e un immobile. Conseguentemente il Giudice Delegato, di concerto con il Curatore fallimentare, ha stabilito che le persone danneggiate dai comportamenti di IDB possano, con l'insinuazione al passivo, ottenere un risarcimento fino al 15% dell'investimento effettuato.

Solo una volta liquidati i beni di IDB sarà possibile determinare la precisa entità di quanto sarà effettivamente risarcito ai clienti BPM. Ma anche se probabilmente questa percentuale sarà inferiore, resta il forte interesse della gran parte delle persone coinvolte a procedere nell'insinuazione al passivo, così riducendo i danni subiti con l'acquisto dei diamanti. Danni causati, va ricordato, dall'essersi affidati ad una Banca con la quale avevano un rapporto consolidato, di fiducia assoluta. Per l'insinuazione tardiva al passivo c'è tempo fino al 13 dicembre 2021. Federconsumatori ha gà iniziato a raccogliere le adesioni. Tra di loro anche diversi clienti BPM che hanno gestito in proprio il percorso di risarcimento, cosa ora non possibile, vista la complessità della pratica.

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