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Giovedì, 7 Dicembre 2023
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Ci si ammala ancora di amianto a Parma: in 27 anni quasi 400 casi, nella regione quasi 200 malati nell'ultimo anno e mezzo

Sono i casi di mesotelioma, il tumore della membrana di rivestimento del polmone (pleura) o dell'intestino (peritoneo), fortemente associato alla esposizione a fibre di amianto anche per basse dosi, In città sono sette i casi nel primo semestre dell'anno corrente

Ben 140 nel 2022 e 57 nel primo semestre dell’anno 2023. Sono i casi di mesotelioma, il tumore della membrana di rivestimento del polmone (pleura) o dell'intestino (peritoneo), fortemente associato alla esposizione a fibre di amianto anche per basse dosi, registrati in Emilia-Romagna, come evidenzia il report del registro regionale COR-RENAM ER, reso noto da Afeva - Associazione Familiari e Vittime Amianto Emilia Romagna. Il tasso di incidenza dei casi di mesotelioma (x 100.000 popolazione statistica Italia 2000) considerando l’ultimo quinquennio 2017-2021 rimane a livelli alti 3,8 per gli uomini, 1,1 per le donne. A Parma: uomini 4,2, donne 1,5. A Parma dal 1996 ad oggi sono stati rilevati 396 casi, 7 nel primo semestre del 2023.

Al 30 giugno 2023, risultano archiviati 4.182 casi, tra cui 196 sospetti, risultati alle successive indagini non mesoteliomi e 3.986 mesoteliomi maligni. Tra questi, 107 risultano incidenti in epoca anteriore al 1° gennaio - data di inizio della rilevazione dell’incidenza su base regionale - e 458 diagnosticati in persone non residenti nella nostra Regione, la cui documentazione è stata per intero trasmessa al registro di residenza. 

I casi di mesotelioma e la pandemia di covid

Il Registro Mesoteliomi rileva incidenza/esposizione ad amianto di questa temibile patologia neoplastica ad alta frazione eziologica professionale su tutto il territorio della Regione Emilia-Romagna dal 1996. Istituito presso l’Ausl di Reggio Emilia, il suo responsabile scientifico è il Dott. Antonio Romanelli. Dal 1996 a oggi sono stati rilevati 3.421 casi: "I dati possono considerarsi pressoché completi per gli anni 1996-2021, mentre per il periodo successivo è in corso la rilevazione dei casi (anche il dato del 2022 potrebbe subire qualche variazione, ad oggi sono 140) - si legge - Bisognerà aspettare qualche anno per capire se l’incremento dei casi ci sta portando al cosiddetto 'picco' dei casi di mesotelioma, al momento ci pare che la situazione sia ancora critica, assestata su valori molto alti, la decrescita dei casi che stiamo aspettando si fa attendere, e potrebbe essere molto lenta".

Afeva evidenzia che "gli anni 2020-2021 sono stati gli anni dell’epidemia di Covid, e l’impatto sulle strutture sanitarie potrebbe aver determinato sia un rallentamento dei percorsi diagnostici che della loro segnalazione al COR-RENAM - a anche - i decessi a causa del Covid, potrebbero avere riguardato situazioni di patologie da amianto non ancora diagnosticate ma decisive per segnare il decorso infausto della patologia legata al COVID-19. Al momento, nel report viene riportato che gli studi specifici condotti dal Cor-Renam non segnalerebbero impatti della pandemia di Covid-19 sull’andamento dei casi di mesotelioma, ma ci si propone di promuovere ulteriori studi in questo senso".

Il tasso di incidenza in Emilia-Romagna

Il tasso di incidenza dei casi di mesotelioma (x 100.000 popolazione statistica Italia 2000) considerando l’ultimo quinquennio 2017-2021 rimane a livelli alti 3,8 per gli uomini, 1,1 per le donne. In particolare, in territori come Reggio Emilia (uomini 5,6 donne 2,2) , Parma (uomini 4,2, donne 1,5), Piacenza (uomini 5,1), Ravenna (uomini 4,8) fanno registrare tassi di incidenza più alti (1996-2022) rispetto alla precedente rilevazione (1996-2021).

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 ll mesotelioma "conferma le sue caratteristiche di tumore raro con aumento dell’incidenza in entrambi i generi - si legge nel report - registrato fino al 2012 e con primi segni di andamento stazionario negli anni successivi. In considerazione della sua pressoché totale letalità, questa malattia assume ancora rilevanza sociale con impatto superiore a quello degli infortuni mortali". 

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