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Click day per bonus bici e monopattini, U.di.Con: "Beffa dietro l'angolo per migliaia di parmensi"

Ecco tutte le possibili criticità

Il click-day del 3 novembre per farsi rimborsare bici e monopattini? Il rischio beffa per i consumatori è dietro l’angolo. A meno di un mese dalla fatidica data, U.Di.Con. Emilia-Romagna elenca tutte le possibili criticità che, inevitabilmente, andranno a penalizzare i cittadini. “Siamo tutti concordi nel dire che la mobilità sostenibile sia importante e vada valorizzata – sottolinea l’associazione -, ma occorre farlo nel modo giusto, non con bonus ‘spot’ o decreti pieni di buone intenzioni e belle parole, ma pochi fatti. A meno di un mese dalla fatidica data, si fa sempre più concreta la preoccupazione che il sito del Ministero dell’Ambiente collassi fragorosamente sotto il peso delle richieste”.

Dai dati diffusi nelle scorse settimane – fa presente U.Di.Con. - sono stati, infatti, moltissimi i cittadini italiani, compresi migliaia di parmensi, che hanno approfittato del bonus per l'acquisto di una bici o di un monopattino, e saranno tutti on-line, il 3 Novembre a cercare di caricare la fattura per farsi rimborsare il 60%. Se, come dice il Ministero dell'Ambiente, la priorità verrà assegnata in base alla data della richiesta del rimborso e non in base al giorno dell'acquisto del mezzo, il rischio che il portale collassi sotto il peso delle richieste è davvero concreto, causando non poco disagio ai consumatori.

Tutto questo senza contare che a fronte degli acquisti già sostenuti – aggiunge l’associazione - i 210 milioni stanziati dal Governo quasi sicuramente non basteranno per coprire tutte le richieste, lasciando con l'amaro in bocca molti consumatori, ai quali è stato chiesto di pagare subito per il mezzo e che rischiano ora di non vedersi rimborsare quanto sperato. Questo è un rischio concreto dato che le stime danno 540.000 biciclette vendute dopo la fine della quarantena, 200.000 in più rispetto all’anno precedente, i conti con i soldi disponibili per i rimborsi sicuramente non tornano.

Per richiedere il rimborso, poi, come già accade per altre realtà, serve il codice SPID, un altro procedimento che allungherà e non di poco il tempo delle richieste, in contraddizione con la brevità della finestra temporale concessa per fare domanda. La miscela esplosiva di queste criticità non fa certo ben sperare nella buona riuscita dell'operazione.

U.Di.Con Emilia Romagna ribadisce con forza che, visto il periodo difficile per tutti, non è né opportuno né corretto rivalersi sui consumatori per errori e lungaggini burocratiche che non dipendono da loro. "Ci attiveremo con ogni modalità consentita per far cambiare idea al Ministero – assicura il presidente regionale, Vincenzo Paldino -. Questo ennesimo venir meno delle rassicurazioni iniziali contro il click day va a discapito del rapporto fiduciario tra Stato e cittadino. L'erogazione dei tanti bonus nati nel periodo Covid-19, infatti, se mal organizzata e mal gestita, non solo non c’entra le finalità sociali o ambientali per le quali i bonus sono stati attivati, ma esaspera ulteriormente il cittadino-consumatore in un momento in cui servirebbe, invece, una maggiore coesione sociale e una maggior trasparenza da parte delle istituzioni".

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