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Con Cibus riparte l'economia. Bonomi: "La ripresa nel 2023"

Il presidente di Confindustria avverte: "Nel secondo trimestre, gli effetti della guerra potrebbero essere ancora più forti". Il ministro per l'Agricoltura Patuanelli: "Agroalimentare da sempre traino del Paese"

E' stata inaugurata ufficialmente la 21esima edizione di Cibus, l'evento di riferimento dell'agroalimentare italiano, che presenterà agli operatori e professionisti del settore le nuove tendenze del settore Food & Beverage: presenti oltre 3.000 aziende espositrici ed attesi oltre 60.000 visitatori da tutto il mondo, nazionali e internazionali fino a venerdì 6 maggio. Saranno esposti circa 1.000 nuovi prodotti. Al taglio del nastro e al convegno d'apertura hanno partecipato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia Romagna, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il presidente di Fiere di Parma Gino Gandolfi e Ivano Vacondio presidente di Federalimentare.

"C'è la voglia di mostrare l'agroalimentare al mondo con tante eccellenze - ha spiegato il ministro per l'Agricoltura, Stefano Patuanelli a margine dell'apertura di Cibus -. L'agroalimentare è sempre stato il traino delle esportazioni del nostro Paese, continua ad esserlo, i tassi di crescita sono importanti oltre al record dell'anno scorso dei 52mld anche i primi mesi di quest'anno non stanno segnando il passo, anzi. Certamente le complessità ci sono, le difficoltà indotte dalla invasione della Russia in Ucraina sono evidenti in termini di aumenti dei costi, di difficoltà delle imprese a sostenere l'aumento dei costi dell'energia che a cascata incide su tutte le produzioni. Il governo sta facendo sulla parte interna tutto quello che deve fare per sostenere i nostri settori produttivi, è importante che l'Europa non retroceda da quella volontà di stare assieme e di agire comune che ha caratterizzato il modo in cui abbiamo affrontato la crisi dovuta alla pandemia. Oggi però siamo qui per inaugurare un momento importante per l'agroalimentare italiano che si mette in mostra e guardiamo con sufficiente ottimismo al 2022".

"Nel primo trimestre abbiamo avevamo detto - affermarlo è il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a margine della 21 edizione di Cibus -. Con il Centro Studi Confindustria, che avremmo rallentato con il Pil in zona negativa dello 0,2% e purtroppo abbiamo avuto ragione. Il timore è che nel secondo trimestre gli effetti della guerra si faranno sentire ancora in maniera più forte. Quindi potrebbe esserci il caso che ci sia un secondo trimestre ancora negativo - prosegue Bonomi - che vorrebbe dire recessione tecnica. Stimiamo che la ripresa pre pandemia avverrà, a questo punto, solo nel 2023". 

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