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Coronavirus, la Cgil: "E' urgente assumere personale sanitario"

A Parma 400 operatori sanitari 400 da stabilizzare

Mentre il coronavirus torna a correre anche in Emilia-Romagna ("L'onda e' molto alta, i casi aumenteranno", ha detto l'assessore regionale alla Sanita', Raffaele Donini), la Fp-Cgil va a bussare alle porte della Regione per chiedere "con forza" la stabilizzazione dei 5.200 operatori sanitari precari reclutati per l'emergenza covid dei mesi scorsi. E per sollecitare l'assunzione di ulteriore personale nelle Aziende sanitarie, facendo scorrere le graduatorie, visto proprio l'andamento dei contagi. In questi giorni, il sindacato chiedera' un incontro a Donini per discuterne e consegnargli di persona le oltre 3.000 firme raccolte nelle settimane scorse a sostegno della richiesta di campagna straordinaria di assunzioni. A fare il punto e' Marco Blanzieri della segreteria regionale Fp-Cgil Emilia-Romagna, oggi in conferenza stampa.

Fra gli oltre 5.000 sanitari da stabilizzare figurano 800 medici, 1.300 infermieri e mille operatori socio-sanitari. A livello territoriale: circa 1.500 in Romagna, altrettanti a Bologna, 600 a Modena, 400 a Parma, 150 a Imola, 400 a Piacenza, 350 a Reggio Emilia e 350 a Ferrara. Per lo piu' si tratta di lavoratori a tempo determinato, pescati dalle graduatorie a disposizione (nelle Aziende dove c'erano). Ma nel 30-40% dei casi si tratta di persone con contratti libero professionali o Cococo. E c'e' il rischio concreto di non averli piu' in servizio, avverte il sindacato. "Non e' immaginabile un cambio di squadra adesso- afferma Blanzieri- questi giovani hanno acquisito competenze. Le Aziende stanno prorogando i contratti per evitare di perderli e l'Emilia-Romagna sta iniziando anche a scorrere le graduatorie. Ma per fare un'operazione quadro come quella che chiediamo, occorre una modifica alle norme nazionali".

Ad oggi, infatti, la stabilizzazione e' possibile solo per i lavoratori con almeno tre anni di anzianita'. "E questo non basta", avverte il rappresentante della Fp-Cgil. Per questo "chiediamo che l'Emilia-Romagna promuova una discussione in Conferenza delle Regioni per sviluppare un percorso normativo che permetta di stabilizzare queste persone". Tra l'altro, segnala Blanzieri, i contratti di questi 5.000 lavoratori "vanno a gravare sui fondi integrativi aziendali", per i quali la legge Madia prevede un tetto. Quindi "senza un intervento in tempi brevi- avverte- si rischia di dover ridurre il salario accessorio" ai lavoratori della sanita'. In questo momento, inoltre, sta crescendo la necessita' anche di ulteriore personale in aggiunta agli organici attuali. "C'e' da gestire l'ordinario- ricorda il sindacalista- in piu' dai territori ci arrivano segnalazioni che i reparti covid sono vicini alla saturazione. Ormai siamo a un livello di allerta 2, tra poco saremo come in febbraio". Blanzieri ci tiene infine a rimarcare che il tema e' tutto politico, dal momento che le risorse ci sono. "Col decreto 34 del 2020 sono stati stanziati 1,3 miliardi di euro di risorse aggiuntive- ricorda- vincolate ad assunzioni in determinati ambiti, come la terapia intensiva, la semi-intensiva e l'emergenza territoriale negli ospedali". Ci sono poi risorse per l'assistenza domiciliare, infemieri territoriali, potenziamento delle Usca e assistenti sociali. "E' necessario aprire un confronto in Conferenza delle Regioni- ribadisce quindi il rappresentante della Fp-Cgil emiliano-romagnola- per confermare i fondi per il sistema sanitario nazionale e permettere di assumere le persone che ci consentano di affrontare la nuova emergenza covid". (Agenzia Dire) 

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