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Dal "Vaccine-day" 2020 a oggi: somministrate 827.508 dosi

L’immunizzazione è stata garantita anche ad alcune categorie lavorative o impegnate in servizi essenziali: il personale scolastico, le forze dell’ordine, lavoratori dell’Università e operatori dei centri estivi per ragazzi

E’ trascorso un anno dal “Vaccine-day” del 27 dicembre 2020, quando all’Ospedale Maggiore fu vaccinata la prima operatrice sanitaria di Parma e provincia, nella storica giornata che ha dato il via in tutta Europa alla campagna di immunizzazione contro il covid-19. Un anno che ha visto i professionisti di Azienda Usl di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, insieme ad istituzioni e volontari, impegnati in una vera e propria mobilitazione.

Si è trattato di un grande sforzo organizzativo che ha permesso di ridurre drasticamente il numero di decessi e ricoveri ospedalieri, rendendo possibile un graduale ritorno alla normalità. A tracciare un bilancio di questi primi dodici mesi di intensa attività sul territorio provinciale sono la commissaria straordinaria dell’Azienda Usl di Parma Anna Maria Petrini ed il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi.  

“Vogliamo innanzitutto ringraziare gli operatori che da un anno sono impegnati quotidianamente, con grande professionalità e dedizione, nella campagna vaccinale. – hanno  commentato Petrini e Fabi – Si tratta di una  mobilitazione senza precedenti, che ci ha finalmente permesso di contrastare questa malattia subdola con il vaccino, uno strumento  efficace e sicuro. In questo anno – hanno continuato –  il vaccino ha messo in sicurezza gran parte della popolazione, in particolar modo le categorie più fragili per le quali le conseguenze del contagio sono potenzialmente più severe.  La partita tuttavia non è ancora vinta: la somministrazione della terza dose e l’utilizzo della mascherina e del distanziamento  - hanno concluso - sono di fondamentale importanza per contrastare efficacemente le mutazioni del virus.”

LA CAMPAGNA IN NUMERI – Hub sul territorio e open day, somministrazioni domiciliari e negli ambulatori dei medici di famiglia, postazioni mobili e farmacie: la vaccinazione è stata un vero e proprio lavoro di squadra che, dopo dodici mesi, ha permesso la somministrazione complessiva di 827.508 dosi sul territorio provinciale (al 22 dicembre). Di queste, 151.475 sono state effettuate al padiglione 23 dell’Ospedale Maggiore di Parma, attivo dal Vaccine day ad oggi.  Sempre in città, i vaccini sono stati somministrati anche al Palaponti di Moletolo. In questa struttura, messa a disposizione dal Comune di Parma con la collaborazione del Circolo Inzani,  negli oltre sei mesi di attività (dal primo marzo all’11 settembre)  le  iniezioni sono state  216.196.

Nei mesi di giugno e luglio, alla sede Avis di Corcagnano e nell’area ex stamperie della Gazzetta di Parma in via Mantova, sono stati organizzati due punti vaccinali, gestiti rispettivamente da Medlavitalia ed Unione Parmense degli Industriali, nei quali sono stati immunizzati i dipendenti delle aziende del territorio, per un totale di 10.156 dosi. Proprio la sede di via Mantova, dal primo agosto, è poi diventata un nuovo hub cittadino: la gestione è passata all’Ausl che, utilizzando gli spazi messi a disposizione gratuitamente dal Gruppo Gazzetta di Parma, ha garantito 146.635 inoculazioni (al 22 dicembre).

In provincia  i centri operativi sono stati tre: quello dell’Ospedale di Vaio (in attività dal 19 febbraio scorso) in cui sono state effettuate 120.221 dosi, alla Casa della Salute di Langhirano e alla sede Avis di Borgotaro, aperti dal 23 febbraio e in cui sono stati somministrati rispettivamente 69.622 e 37.321 vaccini. Oltre agli hub, il vaccino è stato portato al domicilio delle persone più fragili, grazie al lavoro delle Usca (le Unità speciali di continuità assistenziale), del Servizio infermieristico domiciliare e dei medici di medicina generale: in totale le vaccinazioni domiciliari hanno raggiunto le 10.837 dosi. Sempre i medici di famiglia hanno effettuato nei propri ambulatori, o in sedute dedicate negli hub e nelle Case della Salute, 45.866 somministrazioni. All’interno delle residenze per anziani (Cra) sono invece state eseguite complessivamente 8.069 iniezioni,  negli istituti penitenziari 1.478, mentre nelle farmacie del territorio 436.

LE TAPPE DELLA CAMPAGNA - Il “Vaccine-day”  ha sancito la partenza, in tutti gli Stati dell’Unione europea, della campagna di vaccinazione; anche a Parma e provincia le prime persone ad essere vaccinate sono stati gli operatori del sistema sanitario e socio-sanitario. Successivamente il cronoprogramma si è rivolto a due tra le categorie maggiormente esposte agli effetti del virus: gli ospiti delle CRA e gli ultra ottantenni in assistenza domiciliare. Ma è nel mese di febbraio che la campagna è entrata nel vivo, con la vaccinazione dei cittadini estremamente vulnerabili e l’apertura degli hub sul territorio, inizialmente riservati alle persone dagli ottantacinque anni in su. L’apertura ad ulteriori fasce di età è proseguita gradualmente fino al mese di giugno, quando la possibilità di vaccinarsi è stata offerta a tutta la popolazione dai 12 anni in su, per poi venire estesa ulteriormente ai bambini dai 5 agli 11 anni.  Oltre alle fasce di età, l’immunizzazione è stata garantita anche ad alcune categorie lavorative o impegnate in servizi essenziali: il personale scolastico (per il quale è stato possibile vaccinarsi dal 22 febbraio scorso), le forze dell’ordine ed lavoratori dell’Università (per i quali le prime dosi sono partite l’otto marzo),  e gli operatori dei centri estivi per ragazzi (vaccinati a maggio) .

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