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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Università di Parma: tre “Dipartimenti di eccellenza” selezionati dal Ministero dell’Università e della Ricerca

Una conferma per Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, “new entry” per Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali e Scienze degli Alimenti e del Farmaco. Rispetto alla precedente selezione del 2017 l’Ateneo passa da 1 a 3 Dipartimenti di Eccellenza, su un totale di 9 Dipartimenti attivi

Tre Dipartimenti dell’Università di Parma figurano nella lista dei 180 Dipartimenti di eccellenza per il quinquennio 2023-2027 stilata e appena diffusa dal Ministero dell’Università e della Ricerca - MUR. Si tratta del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali, del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco e del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, che sono stati selezionati dal MUR tra i 350 dipartimenti identificati da ANVUR dopo la procedura di Valutazione della Qualità della Ricerca del quadriennio 2015-19. La selezione finale dei 180 Dipartimenti è avvenuta sulla base della fattibilità e della rilevanza dei progetti di ricerca presentati, della loro coerenza con le priorità del sistema nazionale e internazionale, nonché delle ricadute attese. 

Sulla base della legge 232/2016, ogni 5 anni il MUR seleziona 180 Dipartimenti di eccellenza, che vengono finanziati per rafforzare e valorizzare la loro ricerca, con investimenti in capitale umano, infrastrutture e attività didattiche e scientifiche di alta qualificazione. Per il quinquennio 2023-28 il Ministero destinerà a questi dipartimenti un budget annuale di 271 milioni di euro (cui si aggiunge un ulteriore budget vincolato a infrastrutture di ricerca per alcune aree tematiche specifiche).  

Per il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale si tratta di una conferma: era già nella lista dei Dipartimenti di eccellenza anche nella precedente selezione, relativa al quinquennio 2018-2022. Per gli altri due si tratta invece di un ingresso ex novo. Ai tre Dipartimenti di eccellenza del nostro Ateneo andranno complessivamente quasi 25 milioni di euro nel quinquennio. 

“Per noi questo ottimo risultato è motivo di grande soddisfazione – commenta il Rettore Paolo Andrei –. Passare da uno a tre Dipartimenti di eccellenza, cioè un terzo dei nostri Dipartimenti, è un successo che premia l’Ateneo, le sue strutture dipartimentali, le persone che ogni giorno ci lavorano con impegno e dedizione e, con loro, tutta la nostra Area Ricerca. Questo dimostra la qualità dei progetti che abbiamo presentato, che sono stati giudicati rilevanti e di grande impatto, e dimostra, più in generale, la qualità della nostra ricerca, che è davvero di altissimo livello. Lo testimoniano anche i risultati che abbiamo raggiunto nelle selezioni dei progetti PNRR, che porteranno in Ateneo risorse per oltre 48 milioni di euro. I finanziamenti previsti per i Dipartimenti di eccellenza costituiscono una grande opportunità per fare un ulteriore salto in avanti in un panorama che ci vede già tra i protagonisti e, naturalmente, generano in noi anche un grande senso di responsabilità per l'utilizzo ottimale delle risorse su cui potremo contare nei prossimi cinque anni”. 

Per il Prorettore alla Ricerca Roberto Fornari “a questo grande successo hanno contribuito fondamentalmente tre fattori: innanzitutto la ricerca di elevato profilo condotta dai tre Dipartimenti; poi l’attualità e il valore dei loro progetti, incentrati su problematiche di enorme spessore scientifico e sociale: diritto al cibo, sostenibilità e rigenerazione, progettazione e sintesi di nuovi prodotti per salute e benessere di uomo, animali e ambiente; da ultimo, l’efficace azione del gruppo di lavoro creato ad hoc per supportare i Dipartimenti nella fase di elaborazione dei progetti. Congratulazioni ai docenti dei Dipartimenti selezionati e un grazie a quanti hanno operato nel gruppo di supporto. Un gioco di squadra che ha dato i suoi frutti e che permetterà di portare avanti con mezzi adeguati nuove tematiche di ricerca di grande rilievo e attualità”. 

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