rotate-mobile
Attualità

Donazione di sangue: in Chiesi il check-up si fa in azienda

Quattro giornate all’insegna della solidarietà, durante le quali è stata offerta la possibilità di eseguire i test necessari per valutare la propria idoneità a diventare donatore

Chiesi Global Rare Diseases Italia, in collaborazione con FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori Sangue) e l’Azienda Ospedaliera di Parma, rinnova il proprio impegno a sostegno della diffusione della cultura della donazione di sangue, coinvolgendo i dipendenti di Chiesi delle sedi di Parma in quattro giornate all’insegna della solidarietà, durante le quali è stata offerta la possibilità di eseguire i test necessari per valutare la propria idoneità a diventare donatore.

L’iniziativa “Fai un check-up con Donny e scopri se sei idoneo”, giunta oggi alla giornata conclusiva, è parte della campagna “Donazioni di sangue: Chiesi è idonea, e tu?”, lanciata nel 2019 da Chiesi Global Rare Diseases Italia, la Business Unit di Chiesi Italia impegnata nell’ambito delle malattie rare, con il patrocinio di AVIS, FIDAS, THALASSEMIA, UNITED (Unione delle Associazioni dei pazienti affetti da Talassemia, Drepanocitosi e Anemie rare) e SITE (Società Italiana Talassemie ed Emoglobinopatie), con l’obiettivo di sensibilizzare i dipendenti sull’importanza della donazione quale atto di generosità verso il prossimo e di partecipazione alla vita della comunità, e di supportarli nella visita di idoneità per diventare donatori.

Si calcola che nel mondo ogni 2 secondi qualcuno abbia bisogno di sangue1. In Italia, la disponibilità di sangue dipende unicamente dalla donazione volontaria, anonima e non remunerata. Donare il sangue è un piccolo gesto di solidarietà che può rappresentare l’occasione per controllare nel tempo il proprio stato di salute.

“Il sangue non può essere prodotto artificialmente e la disponibilità di questa risorsa indispensabile per la vita dipende dalla generosità dei donatori. Gli emocomponenti e i plasmaderivati sono essenziali nei servizi di primo soccorso, in chirurgia e nei trapianti, e per la cura di molte malattie: i globuli rossi per i pazienti anemici, le piastrine per i malati onco-ematologici, il plasma per i pazienti emorragici – spiega Maurizio Soli, Primario del Centro Trasfusionale, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. A Parma raccogliamo ogni anno circa 23mila unità di sangue intero e circa 4.200 unità di plasma da aferesi (modalità di raccolta del solo plasma) che ci garantiscono l’autosufficienza e la possibilità di distribuire fuori provincia circa 3.500 unità di sangue l’anno. Anche a livello regionale la raccolta ci permette di essere autosufficienti e di destinare diverse migliaia di unità di sangue alle Regioni in difficoltà. È importante promuovere la donazione perché abbiamo bisogno di un continuo ricambio di donatori, soprattutto dei cosiddetti ‘universali’, cioè con gruppo sanguigno 0 Rh negativo di cui si è spesso carenti. Quindi ben vengano le iniziative come questa in Chiesi che ha suscitato grande partecipazione”.

Le giornate di sensibilizzazione in Azienda hanno previsto, presso gli ambulatori delle sedi di Parma, l’allestimento di postazioni con personale medico-infermieristico che ha accolto i potenziali donatori per un colloquio, una valutazione clinica e l’esecuzione degli esami previsti per garantire la sicurezza del donatore e del ricevente. Per donare il sangue, infatti, è necessario avere alcuni requisiti fisici (relativi a età, peso, valori di emoglobina, pressione arteriosa e frequenza cardiaca), godere di buona salute e condurre uno stile di vita sano. L’idoneità alla donazione viene stabilita dal medico competente.

Nel 2021, in Italia i donatori sono stati oltre 1,6 milioni, di cui circa 268mila alla prima donazione, grazie ai quali sono stati trasfusi circa 657mila pazienti, per un totale di 2,9 milioni di trasfusioni (in media 5,5 al minuto). Inoltre, sono stati raccolti circa 862mila kg di plasma per la produzione di plasmaderivati2. In Emilia-Romagna, nel 2021 è aumentata, rispetto al 2020, sia la raccolta delle unità di sangue intero (216.558, +4,11%), sia di quelle raccolte in aferesi (73.239, +1,37%), così come il conferimento di plasma (oltre 100mila kg) per la produzione di farmaci plasmaderivati3.

La campagna “Donazioni di sangue: Chiesi è idonea, e tu?” 4 è nata come una gara di solidarietà interna all’Azienda, a partire dall’invito alla compilazione di un questionario volto a comprendere il grado di sensibilizzazione e di conoscenza di tutti i collaboratori sull’argomento. Simbolo della campagna è la mascotte Donny, una gocciolina di sangue che ha accompagnato tutte le iniziative di comunicazione interna (www.conoscidonny.it).

“Desidero ringraziare la Chiesi e tutti i dipendenti per la massiva adesione, che dimostra una grande sensibilità e attenzione nei confronti del prossimo, e che sono certa contribuirà a reclutare nuovi donatori, soprattutto giovani, considerata l’età media della popolazione aziendale – afferma Ines Seletti, Presidente provinciale FIDAS Parma. L’Associazione è impegnata a parlare in modo particolare ai giovani per incoraggiarli a donare e far sì che questo atto di generosità diventi un impegno costante nel tempo, garantendo l’autosufficienza anche nei periodi più critici, come quello estivo. La ricaduta educativa di questa campagna è di grande valore: essere donatore è l’esempio migliore che si può dare ai propri cari e può diventare un gesto che unisce la famiglia nei valori e nel senso di solidarietà”.

“Donare sangue equivale a donare speranza, a donare vita, per questo siamo orgogliosi della straordinaria partecipazione dei colleghi Chiesi a questa importante iniziativa che concretizza il nostro impegno quotidiano al fianco dei pazienti – dichiara Laura Franzini, Direttore Medico di Chiesi Italia. In qualità di azienda B Corp, siamo consapevoli della nostra responsabilità di prenderci cura della salute dei pazienti, dei dipendenti e della comunità. Con questa campagna, abbiamo voluto promuovere la diffusione della cultura della salute e della solidarietà attraverso la donazione di sangue che rappresenta un atto di partecipazione alla vita sociale, oltre che un gesto altruistico che garantisce la sopravvivenza e una migliore qualità della vita a migliaia di persone. Siamo entusiasti della collaborazione con l’Ospedale di Parma e con l’Associazione FIDAS che da sempre accompagna i donatori e trasferisce il valore della donazione alle giovani generazioni”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Donazione di sangue: in Chiesi il check-up si fa in azienda

ParmaToday è in caricamento