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Venerdì, 19 Aprile 2024
IL CASO

Vive in 10 metri quadrati con la moglie malata: verso una soluzione d'emergenza in un residence

Il 13 dicembre ci sarà il nuovo ingresso dell'ufficiale giudiziario per l'esecuzione dello sfratto del muratore 44enne, il Comune di Parma si sarebbe impegnato a pagare metà della cifra della struttura per impedire che M. e sua moglie finiscano in strada 

Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato la storia choc di M., muratore 44enne che vive all'interno di un'abitazione di soli 10 metri quadrati piena di muffa, insieme alla moglie malata. L'ufficiale giudiziario si presenterà di nuovo alla porta di casa il 13 dicembre per l'esecuzione dello sfratto la cui procedura, ricordiamo, era stata attivata non per il mancato pagamento dell'affitto ma per la volontà del proprietario di vendere i due locali al piano terra del condominio. L'inquilino, con cittadinanza italiana e nella nostra città da 22 anni, lavora regolarmente come muratore nei cantieri del centro, ha uno stipendio ma non riesce a trovare un'abitazione in affitto.

Dopo gli incontri tra i servizi sociali del polo di via Verona e gli attivisti della Rete Diritti in Casa, che hanno seguito il caso dall'inizio affiancando l'inquilino nella ricerca di una soluzione per la sua famiglia, il Comune di Parma avrebbe garantito il residence come soluzione d'emergenza, a partire dal 23 dicembre. Nello specifico l'Amministrazione si sarebbe impegnata a versare la metà dell'importo da pagare alla struttura per 30 giorni, circa 700 euro. Secondo l'accordo che sarebbe stato raggiunto nei giorni scorsi l'altra metà della somma verrebbe pagata dall'inquilino. Una soluzione d'emergenza per impedire che M. finisca in strada, insieme alla moglie malata, a partire dal 13 dicembre. In un primo momento, invece, il Comune aveva garantito solo il dormitorio sia per il marito che per la moglie. 

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