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"Dopo il lockdown ora il cantiere blocca l'ingresso al mio bar"

L'incredibile vicenda di Valentina Candalise, che gestisce un locale in via Mazzini: "Siamo stati chiusi per due mesi, riaprire il 18 di maggio per ritrovarsi davanti alla porta il cantiere non è certo il massimo"

Dovevano esserci i tavoli la fuori. Il piazzale che avrebbe dovuto ospitarli è pieno di polvere, c’è una recinzione che limita il passaggio e non aiuta gli ingressi al bar. La porta è chiusa, ma sul vetro campeggia una scritta: ‘Aperto’, giusto per indicare che al di la dei sacchi di malta, di pale attrezzi da carpentiere che servono per il rifacimento del marciapiede di via Mazzini c’è ancora l’attività di Valentina Candalise, uno degli esercizi commerciali che non ci sta. Dopo mesi di lockdown ancora uno stop per l’attività.  

"La situazione è molto scomoda  - dice la proprietaria - , è una questione iniziata l’11 di maggio. Avevamo chiesto se i lavori potessero essere rimandati all’anno prossimo, siamo stati chiusi per due mesi, riaprire il 18 di maggio per ritrovarsi davanti alla porta il cantiere non è certo il massimo. Anzi, diciamo che si tratta di un bel deterrente che per adesso allontana ancora di più i clienti. Dall’Amministrazione ci hanno risposto che non poteva essere posticipati i lavori, ci hanno garantito che il problema sarebbe stato risolto nel minor tempo possibile.

"Loro dicono  - prosegue la donna - di essere comunque entro i limiti prestabiliti, ma la verità è che da una settimana ho l’entrata del locale chiusa, per fortuna ne ho un’altra nel vicolo. Non c’è una passerella che permetta alla gente di entrare, il bar sembra chiuso e viviamo un disagio enorme. Dobbiamo mettere i tavoli all’esterno, ora non è possibile. Intanto è passata già una settimana, già si fa fatica per la situazione legata al coronavirus e questo di certo peggiora le cose”.

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