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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Due ritratti di Renata Tebaldi

Nel centenario della nascita, intitolata al celebre soprano la Sala del Camino in Ridotto e donate al Teatro Regio due opere che la ritraggono, realizzate dall’artista Giorgio Tentolini, appositamente realizzate e presentate in prima assoluta

Nel centenario della nascita (1 febbraio 1922) e a 18 anni dalla sua scomparsa (19 dicembre 2004), il Teatro Regio di Parma conclude le iniziative dedicate a Renata Tebaldi con una cerimonia nella quale è stata intitolata al celebre soprano la Sala del Camino in Ridotto e l’artista Giorgio Tentolini ha donato due sue opere che la ritraggono, appositamente realizzate e presentate in prima assoluta.
ell’occasione sono state esposte inoltre la copia della lettera di elogio a Renata Tebaldi di Paolo Grassi e le riproduzioni di alcuni documenti conservati da Casa della Musica - Archivio Storico del Teatro Regio di Parma: la fotografia con dedica di Renata Tebaldi del 12 febbraio 1948 alla Commissione del Teatro Regio e il contratto del 10 giugno 1961 con il quale l’artista si impegnava a interpretare La Bohéme al Regio.
“Amata e applaudita in tutto il mondo e acclamata anche qui al Teatro Regio dove debuttò ventitreenne e fu protagonista di nove opere e un recital – ha dichiarato Michele Guerra Sindaco di Parma e Presidente della Fondazione Teatro Regio – questo è un tributo che con gratitudine e amore rivolgiamo a una donna e a una artista che ha fatto vibrare i cuori e continua a emozionare ancora gli appassionati di tutto il mondo”.

Giorgio Tentolini nato a Casalmaggiore (Cremona) nel 1978, vive e lavora tra Casalmaggiore, Reggio Emilia e Milano. Si forma in Arti Grafiche presso l’Istituto d’Arte “Toschi” di Parma, per diplomarsi in design e comunicazione alla “Università del Progetto” di Reggio Emilia. Ogni sua opera nasce da una precisa indagine sul Tempo come memoria e identità, in un’attenta e lenta ricostruzione che avviene con lo studio della luce e l’incisione di strati di materiali diversi, tessuti, carte, PVC. Sono il tulle e la rete metallica gli attuali media della sua ricerca, per la levità meditativa che i loro strati restituiscono all’immagine, metafora di luoghi e ricordi, di sogni e visioni. Un lavoro pittorico, dunque, che vive la realtà della scultura.
 
Al Teatro Regio l’artista ha donato due ritratti di Renata Tebaldi, due tondi di 95cm di diametro realizzati sovrapponendo strati di rete metallica nera intagliati a mano su fondo ligneo bianco.
 
“Renata Tebaldi è l’ultima protagonista della mia ricerca su politropos, ovvero sugli interpreti, - dichiara Giorgio Tentolini - artisti dalla forte personalità, che nel teatro e nella musica hanno saputo incarnare altri personaggi. Un lavoro sui canoni estetici dei quali spesso siamo prigionieri, ingabbiati (l’uso della rete metallica è in questo senso indicativo e assume per me accezioni molteplici) e di conseguenza un invito a ciascuno di noi a cercare il bello, a rinnovarne la definizione, a crearlo e a riconoscerlo al di là e oltre le omologazioni a cui altre reti, il web, i social network, ci costringono influenzandoci. Le maglie della rete metallica che utilizzo sono esagonali, come quelle della perfetta interconnessione che si ritrova in natura e come auspico possa tornare a essere tra i popoli. Renata Tebaldi l’ho scelta perché la sua voce è un’icona, e nei due ritratti ho cercato di cogliere due aspetti del suo carattere, quello umano e quello più legato alla sua divina presenza scenica”.

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