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Emergenza energetica: le proposte della Provincia per ridurre i consumi e sostenere i cittadini in difficoltà

Massari riunisce sindaci e mondo economico e sociale del Parmense. Emerse proposte concrete per far fronte ad una situazione che si annuncia esplosiva, più grave del Covid, e che può essere affrontata solo con strumenti emergenziali

Hanno partecipato oltre 80 persone stamattina all’incontro istituzionale sull’emergenza dei costi energetici, organizzato dal Presidente della Provincia Andrea Massari, che ha riunito i sindaci e gli  amministratori del Parmense, le associazioni di categoria imprenditoriali, commercianti, agricole e artigianali,  e i sindacati.

E’ emersa una corale preoccupazione per il difficile momento, soprattutto per il rincaro delle forniture energetiche e la scarsità di materiali, che possono avere risvolti drammatici sia a livello economico che a livello sociale già nelle prossime settimane, che travolgerà imprese, famiglie ed enti locali, con i sindaci che ancora una volta si troveranno in prima linea.

Alla conclusione di un ampio confronto, l’assemblea ha convenuto sull’utilità di questo incontro e la necessità di mantenere questo coordinamento, come durante l’emergenza Covid, e sono state condivise le proposte sintetizzate da Massari di attivare 3 settori su cui intervenire, su altrettante proposte concrete che riguardano:
1.      sociale, dove i Comuni stanno registrando l’esplosione delle richieste di sostegno economico su affitti e utenze e l’aumento dei soggetti che richiedono assistenza;
2.      scuole, per cui occorre valutare le proposte utili a produrre risparmi su riscaldamento, illuminazione e trasporti, come chiusure il sabato, introduzione di didattica a distanza o altri provvedimenti organizzativi;
3.      servizi, in particolare: riduzione degli orari di apertura degli uffici pubblici e adozione di smart working per consentire la chiusura degli edifici, riduzione dell’illuminazione pubblica e riduzione della temperatura negli ambienti pubblici e privati.

Forte dalle imprese e dai sindacati anche la richiesta, accolta dai sindaci, di sensibilizzare tutte le società di servizi (acqua, rifiuti, energia ecc.) ad assumere atteggiamenti responsabili nei confronti di famiglie e imprese sui possibili ritardi di pagamento e per evitare distacchi e interruzioni di servizio per ragioni economiche.

Inoltre l’assemblea ha condiviso la proposta di Massari di sostenere l’iniziativa messa a punto dalla Sindaca di San Lazzaro di Savena Isabella Conti di liberare da subito una parte delle enormi risorse liquide accantonate in tutti i comuni nel Fondo crediti di dubbia esigibilità. Questa proposta che, pur salvaguardando gli equilibri dei bilanci, permetterebbe di avere immediatamente a disposizione dei Comuni milioni di euro (per la provincia di Parma dai 12 ai 15 milioni), analogamente a come fu fatto per il Fondo Covid, che ha permesso ai Comuni di salvare letteralmente famiglie e imprese.
La proposta avanzata dai Sindaci prevede un meccanismo di ripristino del Fondo in 2 – 3 anni da parte del Governo.

Da numerosi interventi è emerso come di fronte a questi cambiamenti epocali dovranno necessariamente mutare sensibilmente gli stili di vita, con la massima attenzione a comportamenti parsimoniosi nell’uso di tutte le risorse.

Tra gli intervenuti: il Prefetto Garufi, i sindaci di Berceto Lucchi, di Borgotaro Moglia, di Bedonia Serpagli, di  Montechiarugolo Friggeri, di Salsomaggiore Fritelli, di Sissa Trecasali Bernardi, di Fontevivo Fiazza, Riani di Monchio delle Corti , gli amministratori Cantoni di Medesano, Borghi di Parma, Dallavalle di Collecchio, Piroli di Soragna, Marchesi di Felino, per le parti sociali: per Upi il Presidente Buia e il direttore Azzali, Franchini di Ascom,  Iotti della Gia, Lisa Gattini di CGIL, Angela Calò di Cisl, Frigeri di Uil. Loretta Losi di Legacoop, Vedrini di Confesercenti.

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