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Emergenza smog, Udicon scrive a Bonaccini: "Urgente un tavolo di confronto per studiare misure più incisive"

Lo smog fa ‘paura’ e scattano le manovre emergenziali per limitare la circolazione dei veicoli. E’ successo a Modena e sono a rischio tante altre città emilliano-romagnole, compresa Parma. Alla luce di un quadro preoccupante, U.Di.Con. Emilia-Romagna ha scritto al governatore Stefano Bonaccini per chiedere con urgenza un tavolo di confronto aperto a tutti gli stakeholder locali e non (associazioni imprenditoriali, ambientaliste, vettori trasporto merci, operatori TPL, associazioni dei consumatori, ecc.). “Con l’arrivo della stagione invernale – esordisce la lettera indirizzata al presidente della Regione Emilia-Romagna - si ripresenta prepotente il tema dell’inquinamento nella nostra regione, i dati che ci sono stati restituiti dall’ARPAE delineano, infatti, un quadro già complesso, pur essendo solo all’inizio della stagione fredda. Crediamo, quindi, che sia necessario adottare misure molto più strutturali: è evidente come non siano più sufficienti le limitazioni adottate sempre in modo emergenziale (blocco della circolazione delle auto su tutte)”. Per U.Di.Con “c’è la necessità di intervenire con misure integrate che agiscano su più ambiti, è necessario avere maggiore coraggio altrimenti saremo destinati a rincorrere i continui sforamenti dei parametri, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di salute dei cittadini (aumento neoplasie, aumento malattie croniche respiratorie, …)”. Per questo motivo U.Di.Con chiede “con la massima sollecitudine l’apertura di un tavolo di confronto interassessorile”.

“Come U.Di.Con. Emilia-Romagna – sottolinea il presidente regionale Vincenzo Paldino – siamo fermamente convinti che sia arrivato il momento di adottare misure più radicali e più strutturate in particolare su alcuni ambiti. Il primo è la viabilità privata e il trasporto pubblico locale: i dati di accesso/uscita denotano un aumento vertiginoso dell’uso del mezzo privato nella nostra regione. Questo aumento è dovuto essenzialmente a due fattori principali, da un lato la carenza di alloggio nelle nostre città capoluogo spinge giovani lavoratori e studenti a spostarsi nei comuni della prima e della seconda cintura con conseguente aumento della mobilità verso i capoluoghi di provincia; dall’altro la disaffezione dei cittadini al TPL, dovuta principalmente alla pandemia in corso. In questo settore sarebbe fondamentale incentivare politiche per la casa e promuovere l’utilizzo del mezzo pubblico investendo maggiori risorse. Bisogna assolutamente invertire la tendenza e lo squilibrio tra risorse destinate al trasporto pubblico e quello privato. Un altro ambito dove investire attenzione è l’efficientamento energetico degli edifici privati, sono ancora troppi quelli obsoleti. Altrettanto importante è l’efficientamento del sistema produttivo. Infine – conclude Paldino – crediamo sia ormai irrimandabile incentivare il trasporto merci interno regione/regione attraverso il mezzo ferroviario, riducendo così lo spostamento dei mezzi pesanti”.

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