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Fa pagare 400 euro un galleggiante: idraulico di Fidenza condannato al risarcimento

Ultimo capitolo per il caso portato davanti al Giudice di Pace da Federconsumatori Parma

Quattrocento euro per cambiare in pochi minuti il galleggiante dello scarico del wc. Questo il conto che un idraulico di Fidenza ha presentato a una signora che si era rivolta a lui cercando su internet un artigiano disponibile nella sua zona e trovando l'annuncio tramite un portale web di pronto intervento H24. La donna ha pagato il conto, pur protestando, e nei giorni seguenti ha deciso di rivolgersi a Federconsumatori Parma. Come lei a Fidenza hanno fatto anche altri, tanto che tra il 2019 e il 2020, l'associazione di tutela dei consumatori ha collezionato numerose altre segnalazioni riguardanti lo stesso idraulico che si propone anche come muratore e come factotum, sempre a prezzi salatissimi: per sfilare una chiave rotta in una serratura si è fatto pagare ben 350 euro, mentre un piccolo intervento di muratura di un'ora, è costato al malcapitato 800 euro.

"L'artigiano è ben organizzato -spiega Federico Gennari, avvocato di Federconsumatori- non fornisce preventivi, si presenta nelle abitazioni armato di Pos e pretende il pagamento immediato, onde evitare ripensamenti. In più, promette fatture che poi non emette. Non escludiamo che altri nostri associati intendano procedere. A tutti possiamo consigliare di chiedere sempre un preventivo prima di qualsiasi lavoro e di prendere tempo in caso di richieste particolarmente esose". Il caso del galleggiante pagato 400 euro è finito davanti al Giudice di pace che ha condannato l'idraulico al rimborso di 250 euro e al pagamento delle spese legali e accessorie (oltre 700 euro). La sentenza è passata in giudicato e nei giorni scorsi è stato notificato l'atto di pignoramento del conto corrente dell'artigiano.

"Si tratta di una sentenza importante perché rappresenta un punto di riferimento per tutti i consumatori vittime di comportamenti truffaldini da parte di artigiani scorretti. Questi soggetti naturalmente non rappresentano affatto tutta la loro categoria,anzi sono le cosiddette pecore nere ma agiscono in modo seriale e fanno parecchi danni. I consumatori non devono invece scoraggiarsi e subire passivamente la truffa, magari per vergogna di essere stati fregati. Con questa causa, che la nostra associazione ha sostenuto, abbiamo voluto indicare un percorso per ottenere giustizia. Sarebbe importante con le associazioni professionali condurre una campagna di informazione a tutela dei consumatori e degli artigiani onesti, riprendendo un percorso che si è interrotto a causa della pandemia”.

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