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Sfrattati a causa del Covid, il dramma di Bahari: "Costretti a vivere in strada con i nostri figli piccoli"

Dopo lo sfratto del 26 ottobre da un'abitazione di borgo Bernabei il 25enne e sua moglie sono in strada con le figlie di 1 e 2 anni, Rete Diritti in Casa: "Con la fine del blocco degli sfratti tante famiglie si troveranno nella stessa situazione"

Una famiglia  - padre di 25 anni e madre di 36 - con due bambine piccole - una di un anno e l'altra di due anni - costretta a vivere in strada, a Parma. E' questa una delle tante storie drammatiche che testimonia la grave crisi economica che si è abbattutta anche sul nostro territorio. La pandemia da Covid-19 ha travolto le speranze e i sogni di tante famiglie che, prima dell'emergenza sanitaria, avevano deciso di mettere al mondo dei figli. Chi prima della pandemia aveva un lavoro fisso ora si deve arrangiare come può, tra lavori saltuari e occasionali. 

Dal  26 ottobre, giorno in cui i genitori Bahari Toufik e Mursia ltaief sono stati sfrattati con le loro due figlie all'abitazione nella quale vivevano in borgo Bernabei a Parma, la famiglia si trova in strada. Il padre 25enne lavora part time e, nel corso delle gravidanze della moglie l'ha assistita, anche perchè ha avuto alcuni problemi di salute. I soldi non bastano per pagare l'affitto e tutte le spese della famiglia.

I due genitori si sono ritrovati stamattina, insieme agli attivisti della Rete Diritti in Casa davanti al polo dei servizi sociali di via Bocchi a Parma per chiedere un incontro, al fine di trovare una soluzione temporanea.

"Gli assistenti sociali non mi hanno dato una soluzione - sottolinea il padre Bahari Toufix durante il presidio di stamattina - ho chiamato più volte ma non rispondono. Sono fuori di casa con i bambini: loro dormono da un amico mentre io in macchina. I bambini sono malati ma nessuno mi ha aiutato". 

"Purtroppo - sottolinea Katia Torri della Rete Diritti in Casa - non è la sola famiglia in strada a Parma. Stanno riprendendo ad eseguire gli sfratti, che vengono eseguiti senza nessuna pietà e non ci sono risorse sufficenti per tutti. A gennaio la situazione sarà peggiore perchè verranno sfrattati anche tutti quelli che hanno la sospensione fino a dicembre".

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