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Martedì, 16 Aprile 2024
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Green pass: gestori e ristoratori sono tenuti a vigilare sul certificato dei clienti

Lo dice una circolare del Governo: non è un’opzione e lo dovranno fare con una applicazione apposita che si chiama Verifica C19

Il titolare o il gestore di una attività per cui è richiesto il Green Pass ha titolarità per verificare il certificato verde degli avventori? Sì, adesso lo dice anche una circolare circolare congiunta dei ministeri della Salute, Economia, Innovazione tecnologica, Struttura commissariale e Sogei, che fugano ogni dubbio di commercianti e imprenditori dubbiosi sul loro nuovo ruolo di controllori. “Sono tenuti” dice la nota. Dunque non è un’opzione e lo dovranno fare con una applicazione apposita che si chiama Verifica C19.

L’app accerta l'autenticità della certificazione verde e verifica che l'intestatario abbia i requisiti necessari. È completamente gratuita e scaricabile su cellulari e tablet dall'Apple Store, dal Google Play Store e da Huawei AppGallery. Dunque non sarà un sistema ad appannaggio esclusivo di qualcuno. Chiunque voglia scongiurare di trovarsi di fronte ad un fake, con un clic potrà farlo. Questa app consente di leggere il QR code delle certificazioni verdi e mostra graficamente al verificatore l'effettiva autenticità e validità del pass, nonché il nome, il cognome e la data di nascita dell'intestatario. 

Chi verifica dovrà solo inquadrare il QR Code della Certificazione verde, che si può esibire in formato cartaceo o digitale, e l’app accerterà se il pass è valido o meno. Nessun problema per la tutela della privacy dei cittadini: i dati personali non vengono infatti memorizzati da Verifica C19 che, con i prossimi aggiornamenti indicherà anche la validità del Green pass europeo.

E se il Green pass esibito non fosse della persona che lo esibisce? Lo stratagemma per eludere il controllo di un barista c’è perché questi controllori non hanno poi l’autorità di verificare l’identità di chi esibisce il pass. Quello sarà compito della polizia e in generale dei pubblici ufficiali adoperarsi per effettuare controlli nei locali.

Per i trasgressori le multe previste vanno da 400 a 1.000 euro sia a carico dell'esercente sia del cliente. Nel caso la violazione fosse reiterata, tre volte in tre giorni diversi, l'esercizio commerciale potrebbe essere chiuso da uno a dieci giorni. Il decreto del governo prevede infatti che "i titolari o i gestori dei servizi e delle attività sono tenuti a verificare che l'accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni". Il decreto prevede multe che vanno da 400 a 1000 euro sia a carico dell'esercente sia del cliente. Inoltre, in caso di violazione reiterata per tre volte in tre giorni diversi, "l'esercizio potrebbe essere chiuso da uno a dieci giorni", ha fatto sapere Palazzo Chigi. Le sanzioni sono previste anche per la falsificazione del green pass, sia per i documenti cartacei che per quelli digitali.

Ad oggi in Italia il Green Pass serve per:

feste pubbliche
matrimoni
accedere a residenze sanitarie assistenziali
spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in "zona rossa" o "zona arancione"
andar al ristorante con un tavolo al chiuso
piscine
palestre
centri benessere al chiuso
spettacoli, eventi e competizioni sportive
musei, istituti e luoghi di cultura
fiere e sagre
convegni
parchi di divertimento
sale gioco e concorsi
 

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