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Green pass obbligatorio: sciopero generale dal 15 al 20 ottobre

Contro l'obbligo del certificato verde per lavorare

La FISI - Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali ha proclamato lo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati, ad oltranza dalla mezzanotte del giorno 15/10/2021 alla mezzanotte del giorno 20/10/2021.

Per quanto riguarda la sanità locale, come prevedono le norme vigenti saranno garantiti, nel corso delle 5 giornate di sciopero, i servizi minimi essenziali e in particolare le urgenze, mentre le attività programmabili potranno subire riduzioni conseguenti all’adesione allo sciopero.


"Con la sospensione dal lavoro e da ogni retribuzione si impedisce al personale dipendente non vaccinato il diritto ad una retribuzione sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Molti i casi di personale, inoltre,  sospeso per aver liberamente espresso nel corso di eventi riguardanti la gestione dell’emergenza pandemica il proprio pensiero - siu legge nella rivendicazione del sindacato - La violazione di diritti e la discriminazione nei confronti dei non vaccinati da parte del Governo Italiano si perpetra attraverso un obbligo surrettizio alla vaccinazione che contempla l’esclusione dal lavoro e la perdita della retribuzione. Identica discriminazione si verifica con il cosiddetto green pass: è previsto l’accesso (ad esempio nel settore scolastico) al posto di lavoro attraverso la procedura di test negativo (misura per la tutela della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. D.L. 21 settembre 2021) ed il rilascio del relativo green pass per la durata di 48-72 ore, con oneri a carico del dipendente, in contrasto con la normativa sul lavoro che prevede l’assunzione dei costi sulla sicurezza a carico del datore di lavoro (art 15, comma 2, D.lgs. 81/2008)."


La Segreteria Generale della FISI unanimemente ha deciso irrevocabilmente di procedere verso una protesta che durerà fino al 31 dicembre 2021, termine in cui decadrà la legge, e se ci saranno proroghe o altre formule vessatorie si continuerà ad oltranza. "In difesa dei diritti costituzionali senza se e senza ma, il Governo Italiano si sta assumendo delle responsabilità enormi con scelte scellerate che potrebbero portare ad una insurrezione: 15 milioni di italiani non accettano le imposizioni ed il numero sta sempre di più aumentando, le piazze sono sempre più piene ed il dissenso sta travolgendo un Governo con mire autoritarie oltre ogni buon senso".

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