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Intitolata al medico Claudio Dardani una via a Panocchia

"Rendiamo omaggio al dottor Claudio Dardani – ha spiegato l’Assessore alla Cultura, Michele Guerra, - ad una persona che ha saputo rischiare del suo per il prossimo. Certamente un modello da seguire, una storia, la sua, encomiabile e commovente"

Questa mattina si è svolta l’inaugurazione a Panocchia della via intitolata a Claudio Dardani, medico che allo scoppio della seconda Guerra Mondiale fu richiamato sotto le armi in qualità di Ufficiale medico, caporeparto dell’Ospedale Militare di Piacenza e che, dopo l’8 settembre 1943, tornò a esercitare a Panocchia, dando ospitalità e riparo ai partigiani feriti, rischiando così la vita.  

All’inaugurazione della intitolazione, approvata dalla Commissione toponomastica del Comune di Parma, hanno preso parte il Vicesindaco Marco Bosi, l’Assessore alla Toponomastica Michele Guerra, insieme ai famigliari del medico che viene da oggi ricordato con una via a lui dedicata, tra loro il figlio Pier Malachia Dardani ed il nipote Alberto. 

“Ricordiamo l’impegno di un medico – ha sottolineato il Vicesindaco, Marco Bosi, - che, durante la guerra, si è adoperato per salvare vite umane. E’ un ricordo ancora più significativo in un tempo buio come quello che sta attraversando l’Europa oggi, con la guerra in Ucraina. Ricordiamo una figura che si è spesa per gli altri, un esempio anche per noi oggi”. 

“Rendiamo omaggio al dottor Claudio Dardani – ha spiegato l’Assessore alla Cultura, Michele Guerra, - ad una persona che ha saputo rischiare del suo per il prossimo. Certamente un modello da seguire, una storia, la sua, encomiabile e commovente”.  

Toccante è stata la testimonianza del figlio, il dottor Pier Malachia Dardani, che ha ricordato i momenti in cui il padre fu fatto prigioniero dai tedeschi perché curava i partigiani di notte. “Gli diedero due possibilità –ha ricordato – quella di essere deportato in un campo di concentramento in Germania o quella di essere fucilato. Scelse la seconda e solo per un caso riuscì a fuggire dalla prigionia il giorno prima della sua esecuzione”.  

La benedizione è stata impartita da don Raffaele Mazzolini. Alla cerimonia hanno preso parte diverse autorità civili e militari.  

Nato a Sala Baganza nel 1907 e deceduto a Ramiola - Medesano - nel 1992, Claudio Dardani, laureato in Medicina e chirurgia a Parma, fu medico di campo nello stadio del Bologna F.C. Dal 1932 si dedicò alla Medicina Generale scegliendo come sede il Comune di Vigatto. Dopo un periodo a Carignano e Corcagnano, dal 1951 esercitò la professione nella frazione di Panocchia come medico di famiglia. Allo scoppio della seconda Guerra Mondiale fu richiamato sotto le armi quale Ufficiale Medico caporeparto presso l’Ospedale Militare di Piacenza. Dopo l’8 settembre 1943 tornò ad esercitare a Panocchia facendo ambulatorio e visite domiciliari durante il giorno, e curando durante la notte nella sua abitazione i partigiani feriti.A diversi di loro il dottor Dardani diede ospitalità e riparo in un rifugio costruito con le sue stesse mani. Agli inizi del 1945 fu denunciato, arrestato, incarcerato a Parma e condannato a morte, riuscendo a sfuggire in circostanze drammatiche la sera prima dell’esecuzione. Con l’avvento dell’assistenza sanitaria mutualistica, Claudio Dardani considerò conclusa la sua missione in campagna e si trasferì a Parma dove svolse la libera professione. 

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