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“La musica è pericolosa”: a Nicola Piovani la Laurea ad honorem

In Storia e Critica delle Arti e dello Spettacolo. Il Rettore Paolo Andrei: "La sua è una vita nella e per la musica, a disegnare una parabola straordinaria che ne fa uno degli artisti più rilevanti del nostro tempo"

«La musica è pericolosa». Lo diceva Federico Fellini, lo ribadisce sempre Nicola Piovani, che ha intitolato proprio così la lectio doctoralis tenuta oggi all’Università di Parma per il conferimento della Laurea magistrale ad honorem in Storia e Critica delle Arti e dello Spettacolo. Un nuovo tributo al suo genio e al suo talento, in un’Aula Magna avvolta nelle magiche note delle sue composizioni.

«Questa frase è un omaggio a Federico Fellini. Lui diceva che la musica è una lingua pericolosa, perché è una lingua che commuove, che dà emozione, in pratica senza contenuti. In effetti la musica non racconta niente; non ha sostantivi, non ha verbi, ha qualcosa di molto potente che somiglia agli aggettivi e agli avverbi… Ci dice tanto sul come, non ci dice nulla sul che. Questo Fellini lo viveva in modo così forte che ne risentiva quasi fisicamente», ha spiegato Nicola Piovani«La potenza della musica, la forza di quello che può fare non parlando di nulla è stata detta e scritta tante volte, da tanti scrittori e pensatori, ma io penso che nessuna definizione possa essere più forte, più precisa e più commovente di quella che ha dato Dante Alighieri nel XIV canto del Paradiso, quando spiega l’effetto che la musica fa su chi non distingue la nota», ha osservato il Maestro, citando con emozione il passo dantesco.

La sua è una vita nella e per la musica, a disegnare una parabola straordinaria che ne fa uno degli artisti più rilevanti del nostro tempo e un vero e proprio ambasciatore del nostro Paese nel mondo», ha detto del Maestro il Rettore Paolo Andrei, soffermandosi sul suo «fare cinema attraverso la musica», sul concetto di teatro come linguaggio del futuro, sul ruolo della cultura nella sua opera e sulla sua idea di arte: un’arte che per Piovani «è più forte di tutto»«un’arte “accogliente”, che tutte e tutti dovrebbero poter apprezzare»«Lei, caro Maestro, ha scritto pagine indelebili non solo della storia della musica, del cinema, del teatro, ma delle vite delle persone: delle vite e dei percorsi di ciascuna e ciascuno di noi. Basta anche solo ascoltare qualche nota – ha aggiunto il Rettore - per far schiudere tutto un mondo di emozioni, di ricordi, di pensieri. È la magia dell’arte, quella che si rinnova ogni volta. Quella piccola-grande madeleine che se chiudiamo gli occhi e ascoltiamo ci porta con sé».

«Il profilo eccelso del Maestro Piovani corrisponde alla natura stessa del mondo dell’arte che cerchiamo di restituire: mondo complesso in tutte le sue forme espressive, siano esse visive, performative o dello spettacolo, dal medioevo alla contemporaneità», ha osservato Elisabetta Fadda, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Storia e Critica delle Arti e dello Spettacolo, nel leggere la motivazione del conferimento.

Un approfondito excursus sull’opera di Nicola Piovani è stata la laudatio pronunciata da Paolo Russo, docente di Musicologia e Storia della Musica, che ha sottolineato «la peculiarità della sua arte, capace di radicarsi a fondo nella storia della musica e delle sue pratiche sociali, capace di rimescolare le carte, impastare presente e passato, registri differenti senza perdere la propria identità, la propria cifra caratteristica di una vena melodica inconfondibilmente segnata da risvolti e riferimenti popolari. Popolari – ha spiegato - perché la creatività di Piovani parte sempre dal dato concreto, dall’esperienza diretta per aprirsi gradatamente al mondo: rifugge ogni provincialismo, ambisce con successo a un’arte cosmopolita ma sempre radicata nel mondo dell’esperienza quotidiana o dell’esperienza personale, della propria storia di vita e di ascolto”.

Tutto questo ha poi avuto dimostrazione concreta nella lectio doctoralis La musica è pericolosa, nella quale Nicola Piovani ha accompagnato il pubblico in un breve viaggio nella sua idea di musica, soffermandosi tra l’altro sulle “grandi mutazioni” del Novecento (la musica riprodotta e la concentrazione sulla frase breve che viene dalla comunicazione pubblicitaria), con un’emozionante chiusa al pianoforte in cui le parole hanno lasciato spazio alle note.

Questa sera il secondo appuntamento di Nicola Piovani a Parma: alle 21 al Teatro Regio il concerto a ingresso gratuito promosso dall’Università con il patrocinio del Comune di Parma. Il Maestro Piovani sarà affiancato da cinque solisti dell’Orchestra Aracoeli.

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